Papa Francesco: udienza, “i giovani che non cercano nulla non sono giovani, sono in pensione, invecchiati prima del tempo”

Il rapporto tra la speranza e la memoria, con particolare riferimento alla memoria della vocazione, è stato al centro della catechesi svolta da Papa Francesco all’udienza generale di oggi, in piazza san Pietro alla presenza di circa novemila pellegrini e fedeli provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo. Icona, la chiamata dei primi discepoli di Gesù. “Nella loro memoria – osserva il Pontefice – rimase talmente impressa questa esperienza, che qualcuno ne registrò perfino l’ora”, e Giovanni racconta l’episodio “come un nitido ricordo di gioventù, rimasto intatto nella sua memoria di anziano”. Vicino al Giordano, dove Giovanni Battista battezzava, “un giorno venne Gesù – prosegue il Papa -, e si fece battezzare nel fiume. Il giorno seguente passò di nuovo, e allora il Battezzatore disse a due dei suoi discepoli: ‘Ecco l’agnello di Dio!’ Per quei due è la ‘scintilla’”. Lasciano il loro primo maestro, il Battista, e si mettono alla sequela di Gesù che “si gira verso di loro e pone la domanda decisiva: ‘Che cosa cercate?'”.
“Gesù – afferma Francesco – appare nei Vangeli come un esperto del cuore umano. In quel momento aveva incontrato due giovani in ricerca, sanamente inquieti. In effetti, che giovinezza è una giovinezza soddisfatta, senza una domanda di senso? I giovani che non cercano nulla non sono giovani, sono in pensione, sono invecchiati prima del tempo. E Gesù, attraverso tutto il Vangelo, in tutti gli incontri che gli capitano lungo la strada, appare come un ‘incendiario’ dei cuori. Da qui quella sua domanda che cerca di far emergere il desiderio di vita e di felicità che ogni giovane si porta dentro: ‘che cosa cerchi?”’. “Io – aggiunge il Papa a braccio – vorrei chiedere ai giovani qui presenti: ‘Tu che sei giovane, che cosa cerchi nel tuo cuore?'”.

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