Festival filosofia 2017: al via il 15 settembre a Modena, Carpi e Sassuolo

Sta per aprire i battenti il Festival filosofia 2017 che si svolgerà dal 15 al 17 settembre a Modena, Carpi e Sassuolo. Quasi 200 appuntamenti in 40 luoghi delle tre città: lezioni magistrali, mostre, concerti, spettacoli e cene filosofiche nei circa settanta ristoranti ed enoteche cittadini per riflettere sul significato di “arti”. Tra i relatori (oltre 50 le lezioni magistrali) Remo Bodei, presidente del Comitato scientifico; Enzo Bianchi, Massimo Cacciari, Brunello Cucinelli, Roberto Esposito, Umberto Galimberti, Michela Marzano, Salvatore Natoli, Massimo Recalcati, Emanuele Severino, Tullio Gregory, Gilles Lipovetsky, Jean Luc Nancy e Marc Augé. Questi “maestri del pensiero filosofico”, spiega un comunicato, “si confronteranno con il pubblico sulle varie declinazioni delle arti: il programma esplorerà la radice comune e talora sottovalutata delle arti e delle tecniche, che si manifesta negli oggetti ‘fatti ad arte’, con la maestria che accomuna artisti e artigiani in tutti i campi del produrre, anche quelli ad alta tecnologia”. Si indagherà il carattere artificiale delle opere e della stessa umanità “nell’epoca in cui le biotecnologie permettono la manipolazione e riproduzione della vita”. Tra le proposte anche la sezione “la lezione dei classici”: autorevoli esperti commenteranno testi che nella storia del pensiero occidentale hanno costituito modelli o svolte concettuali rilevanti per il tema delle arti: dallo statuto delle tecniche in Platone alla questione della poiesis in Aristotele, fino al ruolo di tecnica e lingua per la civilizzazione in Lucrezio. Per l’età moderna si discuterà l’intreccio di arti, tecniche e scienza nell’opera di Galilei. Con una lezione su Simmel si osserverà la vita urbana come palcoscenico, mentre risalto verrà dato alla teoria dell’opera d’arte di Benjamin. Si indagherà il ruolo della tecnica nell’antropologia filosofica di Gehlen, l’origine dell’opera nella prospettiva di Heidegger, il significato estetico del brutto con Adorno. In sedici anni le presenze al festival hanno superato i due milioni; quasi 200mila nella sola edizione 2016.

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