Commissione Ue: studio sulla inclusione dei rom. Ancora problemi per salute e alloggio. “Lotta all’antiziganismo”

(Bruxelles) “I miglioramenti nei settori dell’istruzione, dell’occupazione, della sanità e dell’alloggio sono disuguali e modesti”. Il documento di valutazione della Commissione Ue sulla situazione delle popolazioni rom nei 28 Paesi aderenti, delinea una realtà in chiaroscuro, con numerosi elementi problematici. Nel capitolo sull’istruzione si legge: “La partecipazione dei minori rom all’istruzione e cura della prima infanzia è aumentata (passando dal 47% nel 2011 al 53% nel 2016 ), con i miglioramenti più significativi in Spagna, Slovacchia, Bulgaria, Ungheria e Romania, e il tasso di abbandono scolastico è diminuito (passando dall’87% nel 2011 al 68% nel 2016)”. Queste percentuali però “sono ancora troppo elevate e la segregazione nel campo dell’istruzione è ancora un problema in alcuni paesi – in Slovacchia, Ungheria e Bulgaria oltre il 60% dei minori rom sono separati dagli altri minori”. Settore occupazione: “La percentuale crescente di giovani rom che non hanno un lavoro né seguono un percorso scolastico o formativo (il 63% nel 2016 rispetto al 56% nel 2011) è un segnale preoccupante del fatto che il passaggio dall’istruzione all’occupazione e ad altri settori non è efficace. Tale percentuale è aumentata in Spagna, Slovacchia, Romania, Repubblica ceca e Ungheria”. Sanità: “La mancanza di copertura sanitaria di base rimane un problema grave in alcuni Stati membri. In Bulgaria e in Romania, ad esempio, metà della popolazione rom – sottolinea la Commissione – non ha accesso alla copertura sanitaria di base”.
Capitolo alloggio: “L’accesso dei rom ai servizi di base (acqua corrente ed elettricità) sta migliorando, soprattutto in Bulgaria, Romania, Slovacchia e Repubblica ceca, ma per quanto riguarda l’accesso agli alloggi, tra cui gli alloggi sociali, in Portogallo, Repubblica Ceca e Spagna i rom sono sempre più spesso vittime di discriminazioni”. La Commissione chiede “ulteriori sforzi più coordinati tra il livello europeo, nazionale e locale, ad esempio la creazione di piattaforme nazionali che riuniscano tutti gli attori interessati al fine di razionalizzare il lavoro con le comunità rom”. Gli Stati membri “devono dare priorità alla lotta contro le discriminazioni e l’antiziganismo e concentrarsi sull’integrazione dei giovani, delle donne e dei bambini rom”. Sulla base della valutazione pubblicata oggi la Commissione definirà la strategia post 2020 in materia di integrazione dei rom, come richiesto dagli Stati membri.

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