Terra Santa: card. Sandri (Chiese Orientali), “i nostri fratelli ebrei e arabi hanno bisogno di superare se stessi per disarmare i cuori”

“Preghiamo per la Terra Santa: non lontano dal luogo dove furono ritrovate le reliquie del santo patrono Stefano, ora corre una parte del muro di separazione tristemente famoso. Sappiamo quanto i nostri fratelli ebrei e arabi, che pure condividono il richiamo alla ‘viscere di misericordia di Dio – Rahamim’ – Onnipotente e Misericordioso, abbiano bisogno di superare se stessi, creando le condizioni per il disarmo dei cuori, per una pace giusta e duratura. Lo ha detto il card. Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, oggi, nella celebrazione pontificale per la festa patronale di Santo Stefano protomartire, presso la cattedrale di Concordia, su invito del vescovo  Giuseppe Pellegrini. In tale occasione è stata data lettura del decreto di apertura della fase diocesana del processo di beatificazione e canonizzazione del servo di Dio card. Celso Costantini, nativo della diocesi, già delegato apostolico di Fiume prima e poi in Cina, poi segretario della Congregazione di Propaganda Fide e cardinale di Santa Romana Chiesa.
Ricordando che “il Signore non nasconde che il mysterium iniquitatis si scatenerà anche contro i suoi discepoli”, il porporato, citando Papa Francesco, ha evidenziato che “queste parole non descrivono un passato lontano, ma ritraggono il travaglio anche del mondo odierno, segnato in tante parti, e in special modo nel Vicino e Medio Oriente, da episodi di persecuzione di fratelli e sorelle che lì vivono la loro fede nel Signore da due millenni”. Il cardinale ha fatto riferimento “ai fratelli dell’Iraq, incominciando dal vescovo Raho di Mosul, da padre Ragheed Ghanni, sino ai sacerdoti, ai bambini e agli altri fedeli della cattedrale siro-cattolica di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso a Baghdad. Ma se pensiamo bene, potremo andare con il cuore a molti altri”. “Chiediamo la grazia di essere uomini e donne di speranza, che fanno trasparire questa luce che Dio ha posto nel nostro cuore. Ci aiuti Maria Santissima, la Madre di Dio, che ha visto crescere la prima comunità apostolica di Gerusalemme anche attraverso il martirio di Santo Stefano”, ha concluso il card. Sandri.

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