Genova: card. Bagnasco, “l’urgenza prima resta il lavoro e l’occupazione”

“Le parole che il Papa ci ha consegnato”, nella visita pastorale di maggio, “si possono raccogliere – come in uno scrigno – in due: orizzonte e coraggio”. Così il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente del Ccee, nell’omelia che ha pronunciato stamani in occasione della festa della Madonna della Guardia. Il porporato ha ripreso alcune delle sollecitazioni della visita di papa Francesco alla città e alla diocesi di Genova, ed ha ricordato che “nel mondo del lavoro, nel Presbiterio e nella Vita consacrata, con i giovani, i poveri, i malati, specialmente i bambini e le loro famiglie, bisogna avere orizzonte”. Questo “significa, innanzitutto, che per vedere le situazioni della gente, della Chiesa e della Città, bisogna avere prospettiva, non esaurirsi in una visione di corto respiro. Significa che le cose si possono affrontare meglio solo dentro ad un programma ampio ma realistico, senza illudersi che tutto sia possibile subito”. “Per la Città – ha affermato – l’urgenza prima resta il lavoro e l’occupazione”. Infatti, “le famiglie sono in difficoltà, alle prese con la disoccupazione dei figli, dei genitori, delle tasse impietose, delle utenze e della fine del mese. Troppi sanno nella propria carne che quando manca il lavoro del lunedì, non è mai pienamente domenica”. L’invito del porporato è ad essere “testardi nella speranza” come ha ricordato il Papa e “convinti che per muoversi ci vuole orizzonte e coraggio per attraversare le distanze”. A livello ecclesiale e diocesano, il cardinale ha ricordato che “l’obiettivo primario non è fare le cose insieme, ma crescere nell’amore reciproco, nella stima e nella fiducia, è comunicarci l’anima raccontandoci le opere di Dio nella nostra vita e nel servizio alle anime”.

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