Notizie Sir del giorno: funerali a Ischia, Parolin in Russia, vescovo di Pistoia manda vicario per vicinanza a don Biancalani

Funerali a Ischia: mons. Lagnese (vescovo), “l’Isola non ha fatto dell’abusivismo edilizio e dell’illegalità un sistema di vita”

Ischia non ha fatto “dell’abusivismo edilizio” e “dell’illegalità” un “sistema di vita”. Lo ha sostenuto, stasera, il vescovo, mons. Pietro Lagnese, durante i funerali di Lina Balestrieri e Marilena Romanini, morte nel terremoto del 21 agosto, a Casamicciola. “La vicinanza alle comunità ferite dal sisma dell’altra sera – ha chiarito il presule – mi spinge anche a prendere le distanze da certi giudizi che ritengo affrettati e strumentali, che contribuiscono a presentare un’Isola che avrebbe fatto dell’abusivismo edilizio e, più in generale, dell’illegalità un sistema di vita”. In questi giorni, ha aggiunto, “ho incontrato tanti uomini e donne che abitavano nelle zone interessate dal terremoto e ho letto nei loro sguardi, ma anche nelle loro parole, tanta amarezza non soltanto per aver perso la casa ma per essere stati additati come persone sconsiderate ed incoscienti. No, non è così il popolo ischitano!”. Il vescovo ha precisato: “L’abusivismo edilizio – che pure, ne siamo consapevoli, è presente sulla nostra Isola e che pertanto va combattuto con determinazione soprattutto quando esso mina l’incolumità dei cittadini, ma che va anche affrontato da parte di tutti con senso di concretezza e di piena responsabilità e senza lasciarsi ingabbiare dai lacci della burocrazia – di certo non può essere ritenuto la vera causa dei crolli che hanno interessato per la maggior parte edifici di non recente costruzione e numerose chiese dell’Isola”. Di qui l’invito: “Lasciamo comunque che gli organismi preposti facciano le opportune verifiche e si pronuncino in modo chiaro e preciso e la giustizia faccia così il suo corso”.

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Card. Parolin in Russia: il Paese “ha un grande ruolo da giocare nel mondo e una particolare responsabilità”

“La Russia, per la sua posizione geografica, per la sua storia, per la sua cultura, per il suo passato, per il suo presente, ha un grande ruolo da giocare nella comunità internazionale, nel mondo”. È “soprattutto” questo “il messaggio” che il segretario di Stato vaticano, card. Pietro Parolin, ha voluto trasmettere nel suo incontro a Sochi con il presidente russo Vladimir Putin. “Un grande ruolo da giocare”, insiste il cardinale nella sua intervista-bilancio rilasciata oggi ai media della Segreteria vaticana per la Comunicazione, al rientro dal suo viaggio in Russia. “E quindi ha una particolare responsabilità nei confronti della pace: sia il Paese sia i suoi leader hanno una grande responsabilità nei confronti della costruzione della pace e devono veramente sforzarsi di mettere gli interessi superiori della pace al di sopra di tutti gli altri interessi”. Diversi i temi affrontati: come quello, per esempio, del Medio Oriente e della Siria in particolare, il tema delle persecuzioni dei cristiani e di tutte le minoranze, “cercando di coinvolgere anche i musulmani” e il tema poi dell’Ucraina e del Venezuela. “Direi – ha quindi commentato Parolin – che anche il colloquio con il presidente Putin rientra un po’ nella valutazione che ho dato all’inizio: è stato un incontro cordiale, è stato un incontro rispettoso in cui si sono potuti affrontare tutti i temi che almeno a noi stavano a cuore che fossero affrontati”.

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Pistoia: mons. Tardelli, il vicario non sostituisce don Biancalani ma esprime “la mia vicinanza”

“Quello che ho scritto nel comunicato stigmatizzando l’iniziativa di Forza Nuova e invitando tutti a non strumentalizzare l’Eucaristia, è molto chiaro e non ha bisogno di tante spiegazioni. Basta leggerlo. Se ho mandato il mio Vicario Generale l’ho mandato non per sostituire don Massimo ma per concelebrare con lui, manifestare la mia vicinanza, segnalare la necessità del rispetto della celebrazione eucaristica e invitare tutti alla ragione”. Lo puntualizza il vescovo di Pistoia, mons. Fausto Tardelli, riguardo al comunicato diffuso in giornata. “Si tratterà dunque di una Santa Messa festiva ordinaria celebrata dal parroco e dal vicario del vescovo. I toni esasperati con i quali è stata trattata questa vicenda, anche da moti giornali e sulla rete, lo ripeto, non fanno altro che aprire la porta a strumentalizzazioni e polemiche. Quello che conta adesso è che in parrocchia a Vicofaro torni la serenità, per i parrocchiani e per i giovani migranti da essa ospitati”.

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Kosovo: Pristina, il 5 settembre la consacrazione del nuovo santuario dedicato a Madre Teresa

Il 5 settembre, nel 20° anniversario della morte di Santa Teresa di Calcutta e primo anniversario della canonizzazione, a Pristina in Kosovo si farà la consacrazione del santuario “Madre Teresa”, guidata dal delegato personale e speciale di Papa Francesco, il cardinale albanese Ernest Simoni Troshani. Si conclude così un lungo iter iniziato il 26 agosto 2005 con la posa della prima pietra da parte del defunto vescovo mons. Mark Sopi, alla presenza dell’allora presidente del Kosovo Ibrahim Rugova che aveva donato all’amministrazione apostolica un terreno nel cuore di Pristina. “La morte improvvisa del vescovo mons. Mark Sopi (11 gennaio 2006) – si legge in una nota inviata al Sir dall’Amministrazione apostolica di Prizren -, come anche del presidente Ibrahim Rugova (21 gennaio 2006), causò inevitabilmente il ritardo dei lavori di costruzione. Con la nomina e l’arrivo del nuovo vescovo per il Kosovo, mons. Dodë Gjergji, il processo fu accelerato, per poter arrivare al 2010, a celebrare il 100° anniversario della nascita della beata Madre Teresa, almeno sotto il tetto di questo Tempio”. Quello tra Madre Teresa e il Kosovo è un legame molto intenso: al secolo Gonxhe Bojaxhiu la futura Santa Teresa nacque a Skopje nella vicina Macedonia da una famiglia albanese, ma è nel santuario kosovaro di Letnica, al confine tra Kosovo e Macedonia, che maturò la decisione di farsi suora missionaria.

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Ecumenismo: padre Heikki Huttunen (Kek), “grati” a Papa Francesco, “sta ridando credibilità a tutte le nostre Chiese”

“È un contributo grande per l’Europa. Quello che più apprezziamo in questo Papa è che lui parla per tutti i cristiani”. Lo dice a proposito di Papa Francesco e del suo ruolo in Europa padre Heikki Huttunen, della Chiesa ortodossa di Finlandia, segretario generale della Conferenza delle Chiese europee (Kek), in una intervista rilasciata al Sir mentre partecipa al Sinodo delle Chiese metodiste e valdesi riunito a Torre Pellice. “Siamo quindi molto grati – aggiunge – per il ruolo che sta svolgendo come avvocato dei poveri, difensore dell’ambiente, voce per la giustizia nel mondo. La sua non è una voce che cade dall’alto. Il Papa è una persona credibile: nel suo stile di vita e nel suo modo di lavorare e agire, possiamo vedere quanto sia vicino alle persone. Penso che è esattamente quello di cui tutte le nostre Chiese hanno bisogno. Abbiamo bisogno di una nuova credibilità agli occhi delle persone perché, a causa di errori, che noi stessi abbiamo compiuto, abbiamo perso fiducia e credibilità. Ora se seguiamo l’esempio di Papa Francesco e di altri leader della Chiesa come, per esempio, il Patriarca Bartolomeo, la Chiesa può essere di nuovo ascoltata”. Nell’intervista padre Huttunen parla anche della prospettiva di una quarta Assemblea ecumenica europea, dopo quelle che si sono svolte a Basilea, Graz e Sibiu.

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Chiesa di Papa Francesco: Bianchi (Bose), “delegittimazione” di Bergoglio “non ha precedenti”

“Papa Francesco ha aperto un clima di maggiore libertà nella Chiesa​, si sono sopite alcune paure, diverse inibizioni, quello stesso clima che aveva chiesto e auspicato Paolo VI”. Ne è convinto Enzo Bianchi, fondatore della comunità monastica di Bose, intervenuto ieri pomeriggio al 75° corso di studi cristiani promosso dalla Pro Civitate Christiana ad Assisi, sul tema: “Diamo futuro alla svolta profetica di Francesco”. Sulle critiche a Papa Bergoglio, Bianchi ha ammesso: “Esistono alcuni gruppi nella Chiesa che non si limitano a una critica rispettosa, ma tengono un atteggiamento di contrapposizione e di contestazione non al Papa ma alla persona di Bergoglio, che distrugge la comunione e la Chiesa stessa. Questa delegittimazione non ha precedenti nella storia della Chiesa degli ultimi secoli”. “Papa Francesco ha uno stile capace di mutare la simbologia del papato – ha osservato Bianchi – e vuole avviare il processo di riforma come lui stesso ha ammesso. Lui è capace di umiliarsi per l’unità della Chiesa e andrà dove gli altri gli chiedono”. Secondo l’ex priore di Bose, “va evidenziato lo sforzo di Papa Francesco di portare a compimento il Concilio Vaticano II e la volontà di instaurare una cultura del dialogo, un esercizio dell’ascolto e aprire ad una conversazione che porta al confronto e che non cerca di umiliare e delegittimare l’avversario. Papa Francesco manfesta un’urgenza mai sentita: includere uomini e donne e non escludere nessuno dai percorsi della Chiesa”. Per il fondatore di Bose, “quello che ci chiede Papa Francesco è un cammino di conversione. Ma noi siamo capace di operare questa conversione?”. Infine, Enzo Bianchi ha osato una previsione: “Se Papa Francesco persegue le vie del Vangelo, troverà il rifiuto delle forze anticristiane pronte a contrastarlo”.

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Meeting Rimini: curiosità e interesse per le 17 mostre. Alcune saranno itineranti per l’Italia

Stanno riscuotendo curiosità e interesse le 17 mostre allestite alla XXXVIII edizione del Meeting di Rimini. Da quella su “Il passaggio di Enea” a quella “In viaggio con Claudio Chieffo”, nel decennale della morte del cantautore, passando per quella su “Ognuno al suo lavoro”, sono tutte – in certi orari – letteralmente prese d’assalto dal popolo del Meeting, incuriosito e desideroso di approfondire anche attraverso le esposizioni – tre delle quali dedicate ai ragazzi – il tema della kermesse. Alcune di queste, come avviene da anni, saranno anche itineranti, cioè allestite nei prossimi mesi in giro per l’Italia per “soddisfare – si legge in una nota – le richieste dei sempre più numerosi visitatori che desiderano portare una mostra vista al Meeting nella propria città per rendere partecipi anche altri di quello che li ha affascinati e per costruire spazi di dialogo e incontro”. “Il popolo del Meeting – spiega Ornella Carciani dell’International Exhibition Service – è da sempre affezionato alle mostre e sono sempre più quelli che visitandole hanno incontrato qualcosa di interessante e vogliono riproporlo”. “La mostra – aggiunge – diventa così occasione di missionarietà ed evangelizzazione oltreché strumento di cultura”. Al vastissimo catalogo delle mostre itineranti esposte negli anni scorsi alla Fiera di Rimini se ne aggiungono quest’anno cinque: “Russia 1917” per il centenario della Rivoluzione d’ottobre, “La Terra più amata da Dio” sulla Terra Santa, “Nuove Generazioni” sui giovani volti dell’Italia multietnica, “Con gli occhi di Marcellino” ispirata al film “Marcellino pane e vino” e “Io Pinocchio”. Della mostra “Nuove Generazioni” è disponibile anche un pacchetto (10 poster e un dvd) pensato soprattutto per le scuole. Su www.meetingmostre.com sono disponibili maggiori informazioni.

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