Terremoto Centro Italia, un anno dopo: mons. D’Ercole (Ascoli Piceno), “come diocesi abbiamo aiutato chi ha perso tutto, i piccoli artigiani, i giovani”

(da Ascoli Piceno) – “In questo anno non è stato fatto molto in termini di interventi, ma bisogna capire che ci sono state delle difficoltà, come la neve e le scosse successive. A breve dovrebbe cominciare la ricostruzione vera e propria, perché finora c’è stato il tentativo di mettere in sicurezza alcune strutture. Si dovranno realizzare le case provvisorie che finora sono state costruite solo in piccola parte”. Lo ha detto al Sir il vescovo di Ascoli Piceno, mons. Giovanni D’Ercole, facendo un bilancio degli interventi di ricostruzione nelle zone colpite dal sisma nella sua diocesi a un anno di distanza dalle scosse della notte del 24 agosto 2016. “Come diocesi per prima cosa abbiamo aiutato i familiari delle vittime a risolvere i problemi più immediati, abbiamo cercato di essere un pronto soccorso ambulante per persone che avevano perso tutto. Alcune di loro non avevano più neppure la carta d’identità – ha raccontato -. Le abbiamo aiutate finanziariamente e mettendole in collegamento con i gemellaggi realizzati da altre comunità italiane, parrocchie e associazioni. Il secondo intervento è stato in favore dei piccoli artigiani, perché quelle colpite dal sisma sono zone in cui non esistevano grandi industrie ma piccoli lavori che permettevano alle famiglie di vivere. Quindi, abbiamo aiutato chi ha perso il trattore, chi aveva bisogno di riaprire il bar. Grazie alla Caritas italiana siamo riusciti a garantire interventi economici anche a loro. Il terzo intervento è stato rivolto ai giovani perché non cadessero in depressione. Abbiamo organizzato per loro attività formative e ricreative”.

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