Porrajmos: Kek-Ccme, “oggi i rom subiscono ancora discriminazioni. Occorre ristabilire dignità e giustizia in tutta Europa”

La Conferenza delle Chiese europee (Kek) e la Commissione delle Chiese per i migranti in Europa (Ccme), nella Giornata della memoria dello sterminio rom riconosciuta dal Parlamento europeo con risoluzione del 15 aprile 2015, ricordano e onorano la memoria delle persone di etnia rom uccise dal nazismo. Con un comunicato stampa congiunto diffuso oggi, “incoraggiano le Chiese e tutta la società a lavorare per la riconciliazione con i 10-12 milioni di rom che vivono in Europa”. Il genocidio perpetrato dai nazisti e dai loro alleati, conosciuto come Porrajmos, portò a centinaia di migliaia di vittime rom e sinti. Nella notte fra il 2 e il 3 agosto 1944, circa 3000 rom, bambini, donne e uomini, furono uccisi ad Auschwitz-Birkenau nelle camere a gas. “Durante il regime nazista i rom hanno subito in larga misura incarcerazioni e omicidi. Questo genocidio fa parte di una lunga storia di persecuzioni e violenza contro i rom in Europa. Oggi i rom continuano a subire discriminazioni e marginalizzazioni: vittime di discorsi di odio, crimini e ingiustizie, anche nel mercato del lavoro”, si legge nel comunicato Kek-Ccme. “Ricordare i crimini e l’ingiustizia del passato può portare alla riconciliazione. Bisogna ristabilire dignità e giustizia per i rom in tutta Europa”, ha dichiarato Doris Peschke, segretaria generale della Ccme, che collabora con l’Alleanza contro l’anti-gipsismo, organizzazione per l’inclusione sociale dei rom che combatte contro razzismo e pregiudizi.
“Più di settant’anni dopo Porajmos, l’olocausto rom, le sfide che ancora oggi affrontano i rom in Europa sono estremamente discriminanti – ha aggiunto Heikki Huttunen, segretario generale della Kek –. Dobbiamo essere consapevoli di questa diffusa ingiustizia razzista in Europa e del fatto vergognoso di quanto sia stato difficile, anche per noi, riconoscere Porajmos”. “In questo momento, in cui nuovi e vecchi pregiudizi vengono invocati e i discorsi di odio sostituiscono la ragione e la riflessione, dobbiamo nelle Chiese essere più attivi che mai per promuovere la dignità e i diritti umani dei rom. La nostra missione è quella di lavorare per un’Europa che sia casa sicura e sostegno per tutti coloro che ci abitano”, conclude il comunicato.

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