Assunta: mons. Cavina (Carpi), Maria è grande “per la sua fede fiduciosa ed operosa”

“Una cattedrale non esiste per caso. Essa ha un valore simbolico che richiama la Chiesa sacramento di salvezza istituito dal Signore e ci ricorda la necessità di Gesù Cristo, che è inseparabile dalla Chiesa. L’esperienza indimenticabile della riapertura della cattedrale ci aiuta a comprendere e a vivere meglio la solennità dell’Assunzione”. Ha esordito così monsignor Francesco Cavina, vescovo di Carpi, nell’omelia della Messa dell’Assunta celebrata ieri, dopo sei anni di nuovo in cattedrale, a seguito del sisma del 2012. “Maria – ha spiegato – è grande e benedetta fra tutte le donne per la sua fede fiduciosa ed operosa”. Dal momento dell’incarnazione” la vita della Vergine è stata vissuta in piena comunione con il Figlio. Con amore lo ha accolto, con amore lo ha protetto nel grembo, con amore lo ha educato, con amore lo ha accompagnato nei primi passi del suo ministero. La sua intimità con Cristo è stata così profonda che questa esperienza ha trasformato totalmente e sorprendentemente la sua vita, fino ad essere associata alla redenzione del Figlio, nel sacrificio della croce”. Per questo “è stata liberata dal contagio della corruzione della morte”. Nella Vergine abbiamo la possibilità di contemplare il “successo” della Grazia divina “in una creatura”, ha proseguito Cavina. “Successo” che “non è riservato solo alla Madre del Figlio di Dio, ma anche a tutti noi che con il battesimo siamo divenuti discepoli di Cristo ed elevati alla dignità di figli di Dio e, dunque, destinati alla gloria del Paradiso con il nostro corpo e la nostra anima”.

 

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