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(Bruxelles) È atteso per mercoledì 13 settembre il “discorso sullo stato dell’Unione” che il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, pronuncerà dinanzi al Parlamento europeo a Strasburgo. Ogni anno a settembre il presidente della Commissione illustra in emiciclo, durante la sessione plenaria dell’Euroassemblea, il discorso sullo stato dell’Unione in cui “fa il punto della situazione per l’anno appena trascorso e presenta le priorità per l’anno successivo”. Il presidente – chiarisce una nota del Palazzo Berlaymont – esprime inoltre “come la Commissione intende rispondere alle sfide più pressanti con cui è confrontata l’Unione europea”. Al discorso – che Juncker sta definendo assieme al suo team e al Collegio dei commissari – fa seguito una discussione in aula: in questo modo decolla il dialogo con il Parlamento e il Consiglio per predisporre il programma di lavoro della Commissione per l’anno successivo. Introdotto dal Trattato di Lisbona, il discorso sullo stato dell’Unione è previsto dall’accordo quadro del 2010 sulle relazioni tra il Parlamento europeo e la Commissione; tale accordo prevede che il presidente della Commissione invii una lettera d’intenti al presidente del Parlamento europeo e alla Presidenza del Consiglio “per illustrare nel dettaglio le azioni legislative e le altre iniziative che la Commissione intende intraprendere fino alla fine dell’anno successivo”, in questo caso il 2018.