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“La foto che pubblico l’ho scattata in piazza don Minzoni ad Agrigento in uno di questi pomeriggi d’agosto con l’afa che toglie il fiato. Ritrae la cattedrale di Agrigento – chiusa al culto da oltre sei lunghissimi anni – che si specchia nei vetri nel Collegio dei santi Agostino e Tommaso, oggi sede della curia arcivescovile”. Parte da una foto Carmelo Petrone, direttore del settimanale diocesano agrigentino “L’Amico del Popolo”, per soffermarsi ancora una volta sui sei anni e mezzo di chiusura al culto della cattedrale cittadina (25 febbraio 2011), come ricorda anche un contatore pubblicato sulla home page del sito dell’arcidiocesi. “La luce del sole – scrive sul settimanale – splende e trasfigura in oro la pietra tufacea del duomo. A pensarci bene questa immagine esprime una verità: la cattedrale ci rispecchia e noi in essa ci rispecchiamo. Una memoria storica, dai templi alla cattedrale, fatta anche del tufo che come pietra miliare ci indica la strada che abbiamo percorso, i passi perduti e quelli fuori strada. E i passi che come Chiesa e città dobbiamo ancora fare”.
“Volgere le spalle alla cattedrale, come io ho fatto per scattare la foto, e come sta facendo una classe politica con la complicità e il silenzio di tanti – chiosa Petrone -, riflette nostro malgrado come in uno specchio, noi e l’ignavia di chi ci governa per parte significativa del nostro patrimonio, opportunità di futuro per la nostra terra” . “Riflessi come d’oro sono quelli del tufo dei templi e della cattedrale. ‘Rosso per la vergogna’ si dice dell’oro di una città. Ad Agrigento – conclude – per vergognarsi basta il suo riflesso”.