Venezuela: Flor Ávila (Università Cattolica Colombia), “Costituente illegittima. Opposizione debole e frammentata”

L’Assemblea Costituente convocata da Maduro è “illegittima non solo se si considerano la storia costituzionale venezuelana e le comuni regole del diritto costituzionale, ma anche alla luce della stessa Costituzione chavista”. Il giudizio è della professoressa Flor Maria Ávila Hernandez, docente di sociologia giuridica, diritti umani e teoria dello Stato all’Università Cattolica di Colombia, con sede a Bogotá. Il tutto mentre l’Esercito impedisce ai deputati eletti nel dicembre 2015 di entrare nel Parlamento.
La costituzionalista, reduce da alcune conferenze in Messico dedicate alla situazione del suo Paese d’origine, spiega al Sir: “Nella Costituzione venezuelana ci sono tre articoli che parlano dell’eventualità di un’Assemblea Costituente, ed è scritto chiaramente che solo al popolo spetta di convocare una Costituente, attraverso un referendum. Tale metodo è stato seguito anche dal presidente Hugo Chávez nel 1999”.
Prosegue Ávila: “In questo momento il Tribunale supremo di giustizia (Tsj) non è indipendente e legittima qualsiasi frode di Maduro. Lo scorso 21 luglio l’Assemblea nazionale esautorata da Maduro e in mano alle forze di opposizione, ha nominato 33 magistrati per sostituire gli attuali giudici. Questi magistrati sono sati in parte incarcerati, altri si sono rifugiati nell’ambasciata cilena a Caracas, altri sono fuggiti a Panamá o in Colombia. L’opposizione, poi, non è riuscita a impedire nulla. Bisogna anzi ammettere che coloro che criticano l’opposizione per le sue divisioni e debolezze hanno ragione. La Mesa di Unidad Democratica (Mud) è composta da 35 partiti. Dei quattro maggiori almeno due sono condizionate dal Governo. In realtà è stata la gente scesa in piazza a rianimare l’opposizione”.
In tal modo, nonostante la forte opposizione popolare e la drammatica situazione economica, Maduro pare sempre saldo al potere: “È protetto dai militari, che ha sistemato nei vari posti di comando e in quelli più redditizi per il business del petrolio. Ora faranno le elezioni comunali e regionali, sospese da due anni. L’opposizione esulta perché pensa di vincere, ma di sicuro dalla Costituente emergerà qualche nuova proposta, che vanificherà l’eventuale risultato elettorale. I poteri saranno accentrati, magari decideranno la nomina statale dei governatori”.

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