Scholas Occurrentes: conclusa l’esperienza in Mozambico, la prima in Africa

È appena terminata la prima esperienza di Scholas Cittadinanza – promossa dall’organizzazione internazionale di diritto pontificio Scholas Occurrentes –  a Missao Mangunze (Mozambico). Per una settimana 180 giovani provenienti da varie scuole delle comunità di Mangunze, Manjacaze, Chongoene e Xai Xai si sono riuniti per riflettere insieme sulle questioni che li preoccupano maggiormente: uso di droga, mancanza di mezzi pubblici per raggiungere le scuole, molestie sessuali, assenteismo dei docenti. Sono stati accompagnati dal team internazionale di Scholas e da 30 volontari locali formati negli scorsi mesi in Argentina. Gli studenti hanno presentato proposte e conclusioni alle autorità locali presenti. Fra gli altri il governatore, Alberto Zeca; l’amministratore del distretto di Chongoene, Carlos Buchili; l’ispettore all’educazione della provincia, Francisco Machava, e il parroco, padre Juan Gabriel Arias. Hanno chiesto di avere un trasporto scolastico per tutti, una maggiore qualità dell’insegnamento e della formazione degli insegnanti, di non essere discriminati da parte di questi ultimi e un miglioramento delle infrastrutture e delle attrezzature. Hanno inoltre rivelato la presenza vicino alle scuole di tende illegali che vendono alcol e droghe, chiedendo di vietarle.

Durante una settimana intensa di lavoro, i giovani hanno consultato esperti e referenti delle loro comunità. L’intervento di questi docenti e professionisti si è rivelato molto importante. Obiettivo di questi programmi è promuovere l’incontro tra i ragazzi, ma anche dare loro voce. “Una delle cose che più ci interessa è il nostro sistema educativo”, racconta Rami, uno studente di 16 anni della scuola Samora Machel di Majacaze. Ancora una volta, affermano i promotori, “è apparso chiaro il messaggio del Papa Francesco in base al quale se vogliamo cambiare la realtà, si deve iniziare dall’educazione”.

 

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