Cristiani perseguitati: mons. Tardelli (Pistoia), “sono i nostri fratelli migliori”

Ancora oggi “c’è chi paga un duro prezzo per il fatto di essere semplicemente cristiano, seguace di un Dio che si è definito amore. Sono tantissimi, questi fratelli perseguitati per la fede: non dimentichiamoli, sono i nostri fratelli migliori”. Lo ha affermato questa mattina il vescovo di Pistoia, mons. Fausto Tardelli, presiedendo nella cattedrale di Grosseto il pontificale per il patrono san Lorenzo concelebrato con il vescovo locale, mons. Rodolfo Cetoloni, e numerosi sacerdoti diocesani. “Lasciamoci scomodare dalla testimonianza di san Lorenzo. Ognuno può fare già molto, diventando sempre più sensibile alle necessità degli altri e facendo bene il proprio dovere nella società”. Questa la consegna di mons. Tardelli nell’omelia incentrata sul martirio del giovane diacono Lorenzo. La testimonianza fino all’effusione del sangue è, per i cristiani, “una storia antica ma tremendamente attuale – ha osservato Tardelli – perché anche oggi si è uccisi per Cristo”. “Allora come oggi – ha proseguito – i cristiani sono perseguitati perché il cristiano autentico invita ad un modo diverso di vivere, è necessariamente alternativo ai criteri di vita che vanno per la maggiore”. Mons. Cetoloni, che oggi ricordava anche i quattro anni dal suo insediamento come vescovo di Grosseto, al termine della messa ha voluto esprimere la sua gratitudine a tutti, sottolineando il valore della fede come “motore di ogni scelta di bene”.

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