Spiritualità: p. Barban (Camaldoli), “ritornare alle domande di fondo e trovare risposte autentiche”

Ospitalità e accoglienza, ma anche silenzio, preghiera, condivisione della liturgia, approfondimento culturale, dialogo. E’ il mix vincente del monastero di Camaldoli che ogni anno accoglie nelle sue foresterie più di tremila persone. Ricco il calendario delle iniziative proposte anche per quest’estate 2017 tra esercizi spirituali, convegni, settimane teologiche e di studio, corsi di lingue bibliche. “C’è un risveglio di attenzione per i temi monastici e l’approfondimento della spiritualità monastica pur nella diversità dei cammini di fede” spiega in un’intervista al Sir il priore, padre Alessandro Barban. “Oggi l’esistenza delle persone è alquanto impegnativa per cominciare dalla famiglia e dal lavoro. La fede cristiana che ognuno cerca di coltivare e maturare chiede certamente una risposta di bene e comunione. Di pace e di realizzazione personale”. Per questo “bisogna aiutare a fare un certo discernimento: non confondere o sovrapporre la felicità secolare che spesso si identifica col possesso di cose e di denaro, con la felicità che proviene da un cammino di fede”. Secondo p. Barban “oggi c’è un grande bisogno di fermarsi: di decelerare i ritmi di vita, famigliari e di lavoro, di ascoltare se stessi facendo silenzio, di fare il punto della situazione del proprio cammino esistenziale, di ritornare alle domande di fondo e di trovare delle risposte autentiche e profonde. Ma la nostra vita monastica ‘parla’ soprattutto con la preghiera e nella preghiera”.

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