Spiritualità: p. Barban (Camaldoli), “fede diventi politica con la p maiuscola, capace di visione e di progetto”

“Una fede ed una spiritualità che non diventino Politica con la maiuscola, rischiano di cadere in un’estraneità dalla storia degli uomini, che trasforma la fede in superstizione e devozione, e la spiritualità in spiritualismo”. Ne è convinto padre Alessandro Barban, priore del monastero e dell’eremo di Camaldoli, culla dell’omonimo Codice nato nel 1943 ad opera di giovani studiosi cattolici e ispiratore di molti principi della Costituzione italiana. “Nei decenni passati – afferma il priore in un’intervista al Sir – sono passate a Camaldoli generazioni di giovani che hanno capito quanto fosse importante impegnarsi in politica per il bene comune di tutti … e come fosse la carità più grande, il servizio discepolare più cruciale. Quando Papa Francesco ci invita ad uscire, a vivere con gli altri condividendo la nostra fede cristiana ci dice di imparare a vedere e ad aiutare i poveri, coloro che sono scartati dalla nostra società, a tenere presente i giovani e gli anziani spesso ridotti ai margini, ci dice che è possibile in nome della nostra fede di impegnarci per un mondo più umano e più giusto”. Per il priore, “una fede non declinata con la giustizia”  diventa “insignificante” e si svuota. “Per quanto riguarda la fede – avverte – bisogna ritrovare la sorgente del Vangelo e tutta la sua forza profetica; per quanto riguarda la politica, abbiamo bisogno di un nuovo impegno che nasca dal bene comune, che non tema di ipotizzare modelli alternativi di economia, di scuola e di formazione, di cura ecologica del nostro mondo”. Oggi, chiosa Barban, “la politica è solo politicante … deve ritornare ad essere pensiero, visione, progetto per i molti che abitano e vivono nel nostro Paese e in Europa, in un rapporto di collaborazione e di sviluppo di una nuova umanità tra nord e sud del mondo”.

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