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“Estremamente importante e condivisibile la decisione con cui i giudici di legittimità ritengono prevalente il diritto inviolabile alla salute di un soggetto disabile anche davanti a un provvedimento di espulsione dello stesso”. Lo afferma in una nota odierna il presidente di Scienza & Vita, Alberto Gambino, commentando la decisione della Cassazione, che ha bloccato il rimpatrio di un magrebino, da 30 anni nel nostro Paese, amputato della gamba sinistra e assistito dall’Inps perché in patria non riceverebbe la stessa assistenza che ha in Italia. “Si tratta però di un’affermazione che impegna la giurisprudenza a farne un’applicazione generale – sottolinea il presidente di Scienza & Vita – con la conseguenza che mai il diritto alla salute di chi versa in condizioni di fragilità può essere conculcato”. “Ciò non può che segnalare come nessuna legge dello Stato – conclude Gambino – possa stabilire interessi gerarchicamente sovraordinati alla salute di ciascun essere umano, anziano o bambino, anche con riferimento a istanze efficientiste che sempre più cominciano a trapelare in alcuni provvedimenti di politica sanitaria, non ultimo il ddl sul fine vita e biotestamento pendente in Senato”.