Cadavere fidanzata in auto: don Runditse (ex parroco), “una tragedia indescrivibile” e “senza giustificazioni”

È “una tragedia indescrivibile” e “senza giustificazioni”. Così don Emmanuel Runditse, ex parroco a Dignano prima di assumere la guida della comunità parrocchiale di Majano, nell’udinese, commenta l’omicidio di Nadia Orlando, la 22enne di Vidulis di Dignano, uccisa nella notte tra il 31 luglio e il 1° agosto, dal fidanzato Francesco Mazzega, di Spilimbergo, ma originario di Muzzana del Turgnano, classe 1981. Dopo averla strangolata, il giovane avrebbe vagato per ore con il corpo senza vita della fidanzata in auto, prima di arrivare, stamattina, alla sede della Polstrada di Palmanova, dove si è costituito. Don Runditse ricorda bene la ragazza, che era “sveglia e molto propositiva”. “Nadia – ha raccontato il sacerdote al settimanale diocesano di Udine ‘La Vita cattolica’ – ha fatto la chierichetta per tanti anni, era molto assidua, così anche a catechismo. Imparava tanto e velocemente, era attenta e interessata. Faceva parte del coro dei piccoli ed era coinvolta in tante iniziative”. Don Runditse invita a ricordare Nadia, a farla “rivivere”, e si rivolge soprattutto ai coetanei della ragazza. “Guardiamo oltre l’apparenza, nella nostra cerchia di amici e familiari, cerchiamo di captare i segnali che arrivano da chi frequentiamo – la violenza non è mai un fulmine a ciel sereno – e se siamo noi in difficoltà, chiediamo aiuto”, aggiunge. Alla domanda se si può perdonare chi ha spezzato una vita, il sacerdote ammette che “umanamente, è molto difficile”. “Si può soltanto immaginare la profonda sofferenza di una mamma e di un papà che perdono la figlia in questo modo, ma il Signore ci chiede anche questo perdono. Senza perdono, cosa facciamo?”.

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