Reato di tortura: Corti (Acat Italia), approvazione legge è “segno di civiltà” ma serve “apportare modifiche necessarie”

“Dopo anni di rinvii l’Italia si è finalmente dotata di una legge che introduce il reato di tortura nel nostro codice penale, cosa che dobbiamo salutare positivamente; peccato si debba ancora una volta parlare di occasione mancata, visti i punti deboli della legge così come più volte abbiamo evidenziato”. Così Massimo Corti, presidente di Acat Italia (Azione dei cristiani per l’abolizione della tortura), all’indomani dell’approvazione della legge sul reato di tortura da parte della Camera dei deputati. “Ci auguriamo, a questo punto, non solo che i magistrati vogliano applicare in maniera saggia e intelligente il presente testo, ma soprattutto che, una volta passata l’ondata emotiva e i timori da parte di alcuni sindacati di polizia e di vari esponenti di forze politiche, ci sarà il tempo e la volontà di apportare le modifiche necessarie – osserva Corti – accogliendo i giusti rilievi sollevati, non da ultimo, anche da parte del Commissario europeo per i diritti umani”. “Aver finalmente deciso di introdurre questa fattispecie di reato è in ogni caso un segno di civiltà di cui l’Italia non poteva fare più a meno”, conclude il presidente di Acat Italia.

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