Pensioni: Manfredonia (Patronato Acli), “il nostro sistema è iniquo e ingiusto. Penalizza i più deboli e bisognosi”

“Il nostro è un sistema previdenziale iniquo e ingiusto, che penalizza i più deboli e i più bisognosi, giovani con vite lavorative precarie o intermittenti”. Lo ha affermato questa mattina Emiliano Manfredonia, vice presidente vicario delle Acli e presidente del Patronato Acli, aprendo a Roma i lavori dell’annuale incontro dello stesso Patronato sul tema “Agire nel sociale, lasciare il segno”. Secondo Manfredonia, “lo Stato non è un partner affidabile cui legare le sorti dei propri destini previdenziali, affidare i risparmi di una vita lavorativa e le risorse che dovranno garantire un’esistenza libera e dignitosa nel momento di maggior debolezza”. Il presidente del Patronato, si legge in una nota, “ha denunciato il variare continuo da parte dello Stato delle regole ‘contrattuali’ in base alle quali i lavoratori definiscono la propria rendita pensionistica”. “Questa – ha commentato – non è certezza dei rapporti giuridici, non è tutela previdenziale. Non si rafforza così il patto sociale e la fiducia dei cittadini nello Stato e nelle istituzioni”. “Come Patronato, assistiamo inermi alla concessione di pensioni di invalidità o di pensioni ai superstiti di importi indecenti che creano nuovi poveri nella nostra società, quando invece lo Stato dovrebbe essere presente e intervenire per sollevare queste persone dal disagio”. “I nostri uffici – ha osservato – riescono a vigilare, a raccontare e studiare tramite l’esperienza e l’approfondimento”. Per Manfredonia, “il nostro lavoro deve trasformarsi in democrazia”. “La democrazia che vogliamo ha il compito di intervenire su queste nuove frontiere ma, ancora di più, costruire una visione dell’assistenza e previdenza che rovesci questo sistema”.

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