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Migrazioni: vertice Ue a Tallinn, impegno a parole sui ricollocamenti. Nessuna concessione sui porti per le navi Ong. Più aiuti alla Libia

A Tallinn, i ministri degli Interni dei Paesi Ue, che si sono incontrati stamane in una riunione informale, hanno riconosciuto che “la situazione nel Mediterraneo centrale e la conseguente pressione sull’Italia sono motivo di grande preoccupazione per tutti gli Stati membri”. Lo si legge nel comunicato pubblicato alla fine dei lavori della mattinata che in agenda aveva il tema delle migrazioni con particolare attenzione alla rotta del Mediterraneo, l’applicazione dei principi di responsabilità e solidarietà e l’elaborazione di politiche per i rimpatri. “I ministri hanno ribadito il loro impegno a prendere misure urgenti intensificando il coordinamento e l’attuazione di tutti gli elementi contenuti nella dichiarazione di Malta, nel quadro del partenariato e nel piano d’azione congiunto della Valletta”. È però necessario “trovare il giusto equilibrio tra i principi di solidarietà e responsabilità e offrire il sostegno adeguato agli Stati membri più colpiti”. Nel comunicato da Tallin si parla di un “consenso raggiunto quanto a utilizzare tutti i mezzi a disposizione” per ridurre la pressione migratoria nel Mediterraneo, a partire da un “maggiore impegno in Libia” e negli altri Paesi terzi per prevenire le partenze. Bene la proposta italiana di garantire che le Ong lavorino nel quadro di regole ben definite che saranno predisposte dall’Italia al più presto, in collaborazione con la Commissione e in consultazione con le Ong stesse.
Si dovrà lavorare anche per migliorare la collaborazione tra i centri marittimi di salvataggio sulla sponda europea del Mediterraneo. Sostegno all’Italia anche per la proposta di implementare un’efficace politica migratoria riducendo i fattori di attrazione e garantendo al 100% l’identificazione e registrazione. Accolto con favore l’impegno dal ministro dell’Interno italiano per attuare pienamente l’attuale acquis sull’asilo e sulle politiche di rimpatrio. “I ministri si sono anche impegnati a prendere tutte le misure necessarie per garantire che tutti coloro che ne hanno titolo siano ricollocati dall’Italia”, è l’ultima delle indicazioni concordate. La riunione continua nel pomeriggio, insieme ai ministri della Giustizia. Nessuna apertura alla richiesta italiana di aprire altri porti alle Ong che recuperano migranti in mare.

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