G20: ad Amburgo i Paesi con due terzi della popolazione globale e 80% del Pil mondiale. In agenda economia, migrazioni e clima

Venerdì 7 e sabato 8 luglio siederanno attorno a uno stesso tavolo preparato al Messehallen Convention Centre di Amburgo, i capi degli Stati economicamente più forti e più popolati del mondo: Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, India, Indonesia, Italia, Giappone, Messico, Russia, Arabia Saudita, Sud Africa, Corea del Sud, Turchia, Regno Unito, Stati Uniti d’America e Unione europea. È la fetta di pianeta dove vivono quasi i due terzi della popolazione globale e che produce l’80% del Pil mondiale, Cina in testa, seguita da Usa, India e Giappone. La Germania ospita i lavori perché nel 2017 ha la presidenza di turno del G20 a cui ha dato il titolo “Dare forma a un mondo interconnesso”. Come d’abitudine fa il Paese che ha la presidenza del summit, la Germania ha invitato anche i responsabili delle istituzioni internazionali più importanti: l’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil), il Fondo monetario internazionale (Fmi), il Financial Stability Board (Fsb), la Banca mondiale, l’Organizzazione mondiale del commercio (Omc), l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) e le Nazioni Unite. La cancelliera Angela Merkel, che presiederà i lavori, ha voluto fosse presente anche l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).
Il vertice dei capi di Stato del G20 è stato istituito nel 2008, nel mezzo della crisi finanziaria globale, per aumentare la cooperazione internazionale. Il summit annuale è rimasto da allora. L’incontro di quest’anno vede sul tavolo temi di politica economica, finanziaria, impegni per il clima, questioni commerciali, occupazione, sviluppo, con particolare attenzione all’Africa, migrazioni e lotta al terrorismo. I lavori cominceranno alle 10 di venerdì mattina con il saluto ufficiale della cancelliera tedesca e si concluderanno nel pomeriggio di sabato.

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