Economia: Rapporto Global Outlook. Saccomanni (Iai) “il rilancio è partito, ora investimenti strutturali”

“La congiuntura globale è molto strana, per la prima volta c’è un rilancio dell’attività economica ma rimangono delle grosse debolezze strutturali. Tutte le previsioni sono accompagnate da rischi al ribasso. Il quadro è strano anche sul piano dei rapporti fra la situazione reale dell’economia e i mercati finanziari contrassegnati dall’attuale euforia”. Lo ha detto Fabrizio Saccomanni, vice direttore dell’Istituto di affari internazionali (Iai), durante la presentazione del rapporto finale “Governance per la crescita. Sfide europee e transatlantiche”, stilato dal Global Outlook , giunto alla XX edizione. Obiettivo del programma secondo gli autori è stato esaminare le prospettive delle imprese italiane nel quadro dell’andamento dei mercati e i rischi economici. Il programma ha visto una serie di incontri con accademici nazionali e stranieri. Il tratto distintivo è stato valutare l’Italia nel contesto internazionale.
“È stato un lavoro di ricerca e relazione con gli altri Paesi del G7 – ha aggiunto Saccomanni -. Gli economisti hanno ritenuto che esiste ancora un ruolo per il G7 come motore di riflessione. La presidenza italiana del G7 ha fatto in modo che fossero stesi dei documenti importanti, come quello sulle disuguaglianze per tutelare meglio le fasce medie che sono state le più colpite dai movimenti di capitali, oppure quello sulle politiche di genere o sul rapporto fra innovazioni e mercato del lavoro”. “Dalle varie sedi – ha concluso – è emerso un consenso sul fatto che questa sia la stagione del rilancio degli investimenti strutturali per sostenere la domanda globale e accrescere il potenziale dei sistemi economici”. Il rapporto si è soffermato su una serie di incognite in campo sia economico sia politico. Nel quadro europeo, gli autori hanno sottolineato come persistano molteplici fattori di instabilità politica, come il capitolo Brexit. Ma anche sviluppi positivi, come l’atteggiamento più favorevole verso l’Unione europea da parte dei cittadini.

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