Decreto vaccini: Ricciardi (Iss), “inseriti due in più”. Dieci obbligatori e quattro “consigliati”

Con l’emendamento al decreto legge Lorenzin approvato questa notte dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato che prevede l’inserimento di altri due vaccini (contro il rotavirus e lo pneumoocco), sono ora quattordici le vaccinazioni contenute nel provvedimento perché considerate fondamentali. Dieci vaccini vengono resi obbligatori, quattro “raccomandati”. In pratica le dieci vaccinazioni obbligatorie sono l’esavalente contro poliomielite, tetano, difterite, epatite B, Haemophilus influenzae B e pertosse; e la tetravalente contro morbillo, parotite, rosolia e varicella. Le quattro “offerte attivamente” sono quelle contro meningococco B e meningococco C, e le due contro pneumococco e rotavirus. “Il decreto esce rafforzando l’attività su quattordici vaccinazioni anziché dodici come erano prima – spiega al Sir Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto superiore di sanità, che nel pomeriggio del 4 luglio ha partecipato ad un’audizione in Commissione Sanità al Senato -. L’obbligatorietà di dieci vaccini è giustificata dall’emergenza provocata dal calo delle coperture vaccinali e dalla situazione epidemiologica del Paese – in particolare dall’epidemia del morbillo che da inizio anno ha fatto registrare 3.232 casi (con due morti), di cui quasi 200 in neonati – e dal rischio che tornino malattie gravissime come la poliomielite o la difterite”. Per Ricciardi, “l’inserimento dei quattro vaccini ‘raccomandati’ nel decreto ha l’intento di rafforzare con norma di legge le raccomandazioni già esistenti nel nuovo Piano nazionale vaccini. Per questi quattro, l’obbligo viene trasferito dalle spalle dei cittadini a quelle delle Asl che dovranno fare promozione attiva, chiamare e somministrare gratuitamente i vaccini”.

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