Corruzione: Cantone (Anac), i numeri dell’attività dell’Autorità nazionale

“Lo scorso anno sono state avviate 845 istruttorie, soprattutto nei confronti di comuni, strutture sanitarie e società pubbliche, mentre pochissime (12) sono state le sanzioni irrogate, a conferma del loro utilizzo solo come extrema ratio ma anche dell’elevato livello di adeguamento alle richieste dell’Autorità”. È quanto ha messo in evidenza il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, nel presentare la relazione annuale dell’organismo, a proposito della lotta alla corruzione. Per quanto riguarda la vigilanza sulla trasparenza, sono stati aperti 193 procedimenti, a cui si aggiungono 59 provvedimenti sanzionatori sulla mancata pubblicazione dei dati concernenti i titolari di incarichi politici. Nel campo dei conflitti di interesse, sono 149 i procedimenti avviati dall’Anac, con risultati deludenti – ha osservato Cantone – “a causa del testo normativo poco efficace e non sempre chiaro”. Una modifica alla normativa, per renderla “più coraggiosa”, servirebbe anche per incentivare il whistleblowing, la segnalazione di situazioni irregolari effettuate da personale interno all’amministrazione. Nonostante la tutela ancora carente, le segnalazioni sono in rapida crescita: sono state 235 nel 2015, 252 nel 2016 e, nei primi cinque mesi di quest’anno, sono già più di 260. L’Anac ha lavorato molto anche sull’applicazione del nuovo codice di contratti pubblici. Ha fornito 656 pareri, 56 delibere di vigilanza, oltre a numerosissimi procedimenti in forma semplificata per la definizione dei casi agevoli, a 76 accertamente ispettivi e a 29 protocolli di “vigilanza collaborativa”, un istituto che le amministrazioni locali trovano molto utile.

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