Migranti: Manzione e Marazziti, “serve una presa di coscienza internazionale”

“C’è bisogno di una presa di coscienza di carattere internazionale. Non può essere solo l’Italia a tenere aperti i suoi porti”: lo ha detto oggi il sottosegretario al ministero dell’Interno Domenico Manzione, intervenendo a Roma alla conferenza stampa “Madri e figli rifugiati: dall’accoglienza all’inclusione” organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio per presentare un progetto di integrazione destinato a 400 donne. Proprio oggi l’Agenzia Ue per l’asilo (Easo) ha presentato dati che dimostrano come nel 2016 ci sia stato un aumento del 47% delle richieste d’asilo in Italia (rispetto al 2015), con quasi 123mila domande, pari al 9,5% del totale Ue. La maggior parte dei richiedenti asilo in Italia sono nigeriani (22%). “L’integrazione – ha aggiunto Manzione – è la naturale prosecuzione dell’attività di salvataggio in mare. Spero venga approvato il prima possibile il Piano nazionale integrazione”. Mario Marazziti, presidente della Commissione affari sociali della Camera dei deputati, ha poi invitato a “fare contro-informazione culturale sui migranti”, anche perché “l’esperienza della Sant’Egidio, dove si inventano soluzioni a problemi impossibili, dimostra che si può creare lavoro e integrare le persone”. A proposito della legge sulla cittadinanza Marazziti ha detto che “sarebbe un errore gravissimo relegare un 1 milioni di bambini e ragazzi in una sorta di limbo, esponendoli a percorsi di marginalità”. Dall’Europa si aspetta “risposte sulla relocation dei migranti, distribuendo le persone nei vari Paesi su base volontaria e in tempi brevi”.  Marazziti ha poi invitato a pensare ad una “banca dati europea sull’asilo che valuti la richieste già dall’altra parte del Mediterraneo, per attivare percorsi sul modello dei corridoi umanitari”. All’incontro è intervenuta anche Nicoletta Luppi, amministratore delegato della casa farmaceutica Msd Italia, che finanzia il progetto della Sant’Egidio con una erogazione liberale di 100.000 euro.

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