Migranti: Comunità Sant’Egidio, al via un progetto per integrare 400 madri e figli rifugiati

Un progetto per aiutare 400 donne – tra cui molte con figli piccoli – ad integrarsi nella società italiana. È stato presentato oggi a Roma dalla Comunità di Sant’Egidio, che finanzia il progetto con una erogazione liberale di 100.000 euro in un anno da parte della casa farmaceutica Merck & Co per conto della sua consociata italiana Msd. Le donne sono richiedenti asilo arrivate in Italia tramite i corridoi umanitari o vittime di tratta che hanno ricevuto un mandato di espulsione ed erano rinchiuse negli ex-Cie. Grazie al progetto ricevono una prima accoglienza appena arrivano – vestiario, informazioni burocratiche sulla procedura d’asilo, kit scolastici per i bambini – e vengono immediatamente inserite nei corsi di lingua e cultura italiano che la Sant’Egidio svolge all’Istituto San Gallicano. “Poi inizieranno corsi di formazione professionale per caregiver e di economia domestica – ha spiegato Daniela Pompei, responsabile della Comunità di Sant’Egidio per i servizi agli immigrati – o corsi per diventare mediatori culturali. Nel frattempo saranno accompagnate per fruire dei servizi sanitari e scolastici. Ora sono accolte nei nostri centri 50 donne, contiamo di aiutarne 400 in un anno. Al termine del percorso riceveranno un contributo per pagare l’affitto e rendersi autonome. L’integrazione è un investimento per il loro futuro e per il futuro del nostro Paese”.
Tra le 50 donne accolte in questi giorni racconta la sua storia al Sir Aisha Mostafà, 27 anni, madre di Sara, due mesi. È dovuta fuggire dalla Nigeria a causa di gravi problemi familiari. Piange mentre ricorda la sua famiglia, la fuga da sola verso il Benin, il deserto, la Libia, i 700 dollari pagati ai trafficanti, la traversata del Mediterraneo e il salvataggio grazie alle navi militari nel 2015. “Ho visto morire tanti compagni di viaggio – dice -, nel deserto e in mare. Ringrazio un pastore evangelico che mi ha aiutato e la Comunità di Sant’Egidio. Mi sono sempre affidata a Dio e continuo a pregare per il mio futuro e quello di mia figlia”. A settembre verrà ascoltata dalla Commissione territoriale che deciderà se accogliere o meno la sua richiesta d’asilo. Aisha spera di lavorare e continuare a vivere in Italia. 6 migranti su 10 sostenuti dalla Comunità di Sant’Egidio sono donne. Nel 2015 Sant’Egidio ha aiutato circa 20.000 migranti e in un anno sono entrate in Italia grazie ai corridoi umanitari 855 persone da Siria e Iraq, di cui il 40% minori. A fine settembre arriveranno dai campi profughi in Etiopia, grazie al contributo della Cei, i primi eritrei, somali, sudsudanesi.

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