Comunicazione: mons. Viganò (SpC), “in Papa Francesco razionalità narrativa e compassione”

“Razionalità narrativa e compassione sono al fondamento delle azioni comunicative non convenzionali di Papa Francesco”. Lo ha sottolineato mons. Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la Comunicazione (SpC) della Santa Sede, intervenendo oggi pomeriggio a Milano (Teatro Strehler) all’incontro annuale di Upa (Utenti pubblicitari associati). “In Papa Francesco – ha detto Viganò – un aspetto davvero rilevante è la capacità di ridefinire i codici e le forme della comunicazione, di usare creativamente i racconti, in particolare le parabole e le metafore per favorire la relazione con l’altro, ridurre le distanze, cercare il dialogo”. In altri termini, ha spiegato ancora il prefetto, “in Francesco l’invenzione comunicativa non è mai provocazione in sé, ma mira a produrre un effetto sul piano concreto, accompagnandosi a una capacità di rinegoziare le attese dell’interlocutore, di ridurre la distanza, includendolo nel racconto”. E ancora: “La comunicazione di Francesco non è mai solo una ‘comunicazione in uscita’, piuttosto presuppone sempre la valorizzazione della presenza e delle istanze dei propri interlocutori. Il suo linguaggio non si ferma mai all’atto poco impegnativo del sentire la voce del destinatario ma implica sempre la capacità di ascoltare”. Ed è questo, ha concluso Viganò, che “fa la differenza”: l’ascolto, infatti, “è un’attività molto impegnativa che consiste nell’approfondire la relazione con l’altro, presupponendo anche lo scambio dei ruoli comunicativi”.

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