Ucraina: Salesiani, dopo Expo Casa Don Bosco rivive ora a Vynnyky, alla periferia di Leopoli

Casa Don Bosco rivive in Ucraina: a due anni dalla fine dell’Expo di Milano, il padiglione che ha ospitato per sei mesi tanti giovani di passaggio all’esposizione universale, si trova ora a Vynnyky, cittadina alla periferia di Leopoli. All’inaugurazione, avvenuta domenica 2 luglio, erano presenti il sindaco della Città, Volodymyr Kvurtil, il superiore salesiano della Provincia dell’Ucraina, don Karol Manik, il delegato del rettor maggiore dei Salesiani per Expo Milano 2015, don Claudio Belfiore, tanti salesiani e una folla di bambini, ragazzi e famiglie, tutti raccolti nel dire grazie per questo prezioso dono ai giovani e alla città. La celebrazione eucaristica, in rito bizantino, è sfociata nei giochi con i ragazzi, per arrivare in serata a diventare festa dei giovani, nel compiacimento delle famiglie, delle autorità cittadine e della comunità salesiana.

La comunità salesiana, per valorizzare a pieno la struttura e offrire più opportunità ai giovani, ha già avviato l’allestimento di due campi sportivi e ha predisposto le fondamenta per la costruzione di nuovi locali adiacenti Casa Don Bosco, alcuni da adibire a spogliatoi con docce e altri da destinare ad aule per i corsi di formazione professionale.
L’idea di trasportare Casa Don Bosco da Expo a Vynnyky è stata un’indicazione di Ercole Lucchini, finanziatore e direttore esecutivo del progetto, che a luglio del 2014 ha espresso questa volontà: “Ho ricevuto tanto da Don Bosco e in questa occasione, nell’anno in cui si festeggia il suo bicentenario della nascita (2015, ndr), non poteva mancare la sua presenza in Expo. Come ex allievo salesiano ho voluto e sostenuto questo progetto, per dire grazie a Don Bosco e perché il mondo oggi ha bisogno dell’educazione e dei giovani se vuole avere energia per la vita”.

Ai visitatori, che in numero sempre crescente sono passati a visitare Casa Don Bosco a Milano, i giovani incaricati dell’accoglienza, orgogliosi e soddisfatti, hanno ripetuto che il padiglione era in Expo temporaneamente, per soli sei mesi, in attesa di andare in Ucraina, per essere ciò per cui era stato progettato: luogo di incontro e di formazione dei giovani.

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