Diocesi: Caritas Verona, lunedì si presenta un focus sulle povertà e sulle azioni poste in essere per contrastarla e prevenirla

La povertà a Verona. Se ne parlerà lunedì 10 luglio, alle ore 11, nella sede della Caritas diocesana Veronese, a partire dalle attività delle Associazioni di Caritas San Zeno onlus e San Benedetto onlus per fare “un viaggio nel mondo del bisogno della nostra città e provincia. Un focus sulla povertà abitativa, alimentare economica, relazionale e le azioni poste in essere per contrastarla e prevenirla”. Per l’occasione saranno presentate le relazioni attività 2016 dell’Associazione di Carità San Zeno onlus, dall’attivazione di reti territoriali, agli strumenti di formazione e informazione, dalle campagne di sensibilizzazione fino ai servizi di Emporio e ai progetti per i giovani; e dell’Associazione San Benedetto onlus, dai percorsi di riflessione sul disagio abitativo alle azioni concrete di promozione della persona, dal sostegno alla prevenzione e all’accompagnamento attraverso le reti territoriali. Interverranno mons. Giuliano Ceschi, direttore della Caritas diocesana di Verona, Carlo Croce, vicedirettore della Caritas diocesana, Barbara Simoncelli, dell’Area progetti e coordinamenti, operatori delle associazioni e dei centri di ascolto Caritas.
“La diocesi di Verona con la Caritas ha avviato un percorso di riflessione sulla base dei bisogni letti sul nostro territorio in termini di fragilità e povertà delle famiglie che lo abitano”, si legge in una nota. “Dopo ormai dieci anni di crisi economica, infatti, le situazioni di difficoltà di un numero sempre maggiore di nuclei familiari si sono aggravate” e, “per questo motivo, gli orientamenti operativi che oggi si intende percorrere vanno nella direzione di incentivare progetti di accompagnamento integrato e promozione della persona. Il quadro della povertà, non solo riguarda aree sempre più diffuse della popolazione ma, accanto alle forme tradizionali del disagio, vanno aggiungendosi nuovi fenomeni di impoverimento sociale”. L’origine prima della vulnerabilità sociale, secondo la Caritas, è “nell’isolamento, nell’assenza di contesti in cui persone possano trovare modi per intrecciare relazioni”. Da qui la riflessione che “città, quartieri, comunità vanno coinvolti in termini di informazione, nei servizi e negli interventi posti in essere. L’accompagnamento diventa pertanto un lavoro personalizzato all’interno di un progetto di aiuto dove è imprescindibile l’attivazione delle risorse formali e informali presenti sul territorio di riferimento. Si tratta di avviare progetti ri-generativi per tutti, che portino a un raccordo tra realtà istituzionali, professionali e informali”.

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