Corridoi umanitari: Mario Giro (Esteri), “non c’è solo il silenzio un po’ ipocrita dell’Europa, ci sono anche i volti di questi bambini”

“Non c’è solo la polemica, la paura, la rabbia ma ci sono anche i volti di questi bambini che ci rassicurano e ci dimostrano che si possono fare le cose con la ragionevolezza dell’accoglienza”. Il progetto ecumenico dei corridoi umanitari “è un modello ormai collaudato, che l’Italia ha esportato”.  Lo ha detto Mario Giro, vice ministro degli Esteri, accogliendo questa mattina all’aeroporto di Fiumicino 52 persone provenienti dal Libano in Italia grazie al progetto dei “corridoi umanitari” promossi da Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e Tavola Valdese.

“Non c’è solo quindi solo il silenzio un po’ ipocrita del’Europa – ha proseguito il vice ministro -. Non ci sono solo le domande senza le risposte, ma c’è qualcosa che si muove grazie alla società civile. Sono convinto che questo problema si risolve mettendo in moto le energie migliori delle istituzioni e della società civile. Per questo non credo nelle caserme; credo, invece, nei corridoi umanitari, in ciò che connette la società civile, in coloro che lavorano con le persone, che sanno avviare processi di integrazione, lavorando con le istituzioni. I volti di questi bambini e la serenità di questo momento ci dimostrano che possiamo fare tutto senza allarmismi, senza consumare energie intraprendendo direzioni sbagliate, ma stringendoci la mano e cercando risolvere i problemi insieme”.

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