This content is available in English

Chiese europee: incontro segretari generali, “in un’Europa plurale, le sfide vanno affrontate insieme”

“L’Europa è oggi più che mai una realtà complessa”. E la sua pluralità culturale, economica, politica, sociale e religiosa “include anche la necessità di affrontare insieme le sfide”. È quanto scrivono i segretari generali delle Conferenze episcopali d’Europa al termine del loro incontro promosso dal Ccee a Bucarest, in Romania, dal 30 giugno al 3 luglio, per parlare del “ruolo della Chiesa, in particolare delle Conferenze episcopali, in un’Europa pluralista”.
Nel comunicato finale, diffuso oggi, i segretari generali scrivono: “Il fenomeno migratorio, una certa frattura culturale tra le generazioni, la crisi del sistema educativo, che un po’ ovunque non ha saputo curare la trasmissione dei valori che sostengono i rapporti sociali e la crisi delle istituzioni sono alcuni degli aspetti che testimoniano come l’Europa non è più una realtà omogenea. Per affrontare seriamente le sfide portate da questi fenomeni è necessario ridare un ruolo decisivo alla ragione. Se essa viene soppiantata dall’emozione, come spesso accade in quest’epoca della post-verità, la violenza dei linguaggi e degli atti diventa moneta corrente”. C’è in Europa anche una pluralità “economica” segnata da una crescita costante di separazione e differenza tra “ricchi e poveri”, tra “gli stessi Paesi europei, tra città e zone rurali e tra le varie generazioni”. I segretari generali europei esprimono a questo proposito “particolare preoccupazione” per il crescente numero di giovani disoccupati così come per il crescente numero di anziani che vivono in uno stato di indigenza. A questa crisi, i presuli invocano “solidarietà e carità, insieme alla giustizia”, che “non sono parole vuote, ma urgenze che la Chiesa non cessa di richiamare”. Le Chiese guardano con preoccupazione anche al mondo politico, perché incapace di “esprimere in modo chiaro, visioni e modelli antropologici e di società”.
“Da anni – si legge nel comunicato – , in molti Paesi europei, la frattura sociale tra cittadini e dirigenti politici è significata dal crescente astensionismo durante le elezioni”. Riguardo invece al “pluralismo sociale e religioso”, i segretari generali mettono in evidenza la necessità di promuovere una “cultura della convivenza che non trasformi la diversità in avversità, l’identità in isolamento”. E osservano come anche in seno alla Chiesa cattolica, il pluralismo è una grande sfida. Ma – aggiungono – “è errato considerare la diversità di opinioni come un segno di divisione. Il vero dialogo cristiano è infatti ascolto libero e responsabile anche di opinioni contrastanti”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia

Informativa sulla Privacy