Ambiente: card. Turkson (Santa Sede), “stiamo dimenticando che gli oceani sono patrimonio dell’umanità”

“Stiamo dimenticando che gli oceani sono patrimonio dell’umanità”. A lanciare il grido d’allarme è stato il cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, intervenuto al convegno “Oceans. Caring for a common heritage”, promosso oggi a Roma dal Dicastero in collaborazione con le Ambasciate di Francia, Monaco e Paesi Bassi presso la Santa Sede. “L’area dei fondali marini e del sottosuolo sotto gli oceani al di là delle giurisdizioni nazionali sono patrimonio comune dell’umanità”, ha ricordato Turkson citando la Risoluzione 2749 dell’Onu. “La Santa Sede – ha proseguito – ha osservato un allontanamento graduale da questa descrizione. Stiamo perdendo di vista questo significato. La nozione di patrimonio comune, invece, dovrebbe essere utilizzata per essere applicata nelle regolamentazioni internazionali future e dovrebbe portare alla protezione dei mari”. “L’allontanamento dalla nozione dei mari come patrimonio comune dell’umanità – la tesi del cardinale – dimostra che il senso di responsabilità nei confronti dei mari e delle loro risorse per la famiglia umana sta diminuendo”. “Non siamo gli autori del nostro patrimonio, lo abbiamo ricevuto dal passato e perciò lo dobbiamo lasciare in eredità alle persone che abiteranno il futuro”, ha ammonito Turkson sulla scorta della Laudato si’ ed esortando alla “solidarietà intergenerazionale”. “Quando si perde il senso di gratitudine per questo dono che deve essere lasciato in eredità – ha proseguito – si arriva allo sfruttamento non sostenibile delle risorse”. Il mare, inoltre, “non solo separa, ma garantisce i legami tra i continenti e le persone. Copre gran parte della Terra ed è capace di unire l’umanità”.

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