Ambiente: Boniface (Francia), “la battaglia per preservare il clima si svolge negli oceani”

“La battaglia per preservare il clima si svolge negli oceani”. Ne è convinto Pascal Boniface, direttore dell’Istituto di relazioni internazionali e strategiche di Francia, intervenuto oggi al convegno su “Oceans. Caring for a common heritage”, promosso presso la Pontificia Università della Santa Croce dal Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, in collaborazione con le Ambasciate di Francia, Monaco e Paesi Bassi. Secondo le stime attuali, ha ricordato l’esperto, “arriveremo a 10 miliardi di persone verso la metà del secolo: “Se vogliamo combattere la povertà, gli oceani rappresentano una risorsa cruciale”. “Oltre l’80% dei commerci mondiali sfrutta il canale dei mari e il 90% delle comunicazioni utilizzano canali marini sotterranei”. Risorse, queste, ha fatto notare Boniface, minacciate da fenomeni come “la tratta di esseri umani, la pirateria, il traffico dei migranti”. “Le principali controversie sui confini marittimi provengono dall’Asia orientale”,  ha sottolineato il relatore: “Russia e Cina, Giappone e Corea del Sud, Cina e Taiwan”. Tutti fronti, questi, che “potrebbero diventare scontri e causa di guerre: tutti mostrano i muscoli e speriamo che nessuno li debba usare”. “L’80% delle importazioni arrivano dal mare, che è anche ricco di petrolio e gas”, ha detto Boniface, secondo il quale “l’atteggiamento globale degli Stati Uniti verso gli oceani è preoccupante: gli Usa hanno difficoltà con il multilateralismo, come dimostra il loro ritiro della Conferenza di Parigi”. La protezione dei mari, dunque, “è una questione di governance”, che può essere affrontata solo tramite “una gestione multilaterale degli oceani”. “La Santa Sede – la proposta dell’esperto – può assumere un ruolo-guida per raggiungere soluzioni pacifiche multilaterali per quanto riguarda gli oceani. Se si adottano soluzioni unilaterali, ci saranno scontri e molti rischi”. E di multilateralismo, come metodo per affrontare e tutelare la biodiversità negli oceani, ha parlato anche Ida Caracciolo, docente di diritto internazionale a Napoli, esortando a  “colmare i vuoti di legge” in materia, superando le “divergenze” tra gli Stati.

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