Svimez: Bianchi (urbanista), per ferrovie, strade e porti all’Italia manca la logica di sistema

“Siamo abituati a parlare di sistema ferroviario, viario, portuale, della logistica. Ma in realtà questi sistemi non esistono”. E’ quanto ha sostenuto l’urbanista Alessandro Bianchi, rettore dell’università telematica Pegaso e in passato anche ministro dei Trasporti, intervenendo al seminario promosso dallo Svimez su “Città e connessioni territoriali per il Mezzogiorno”. “In Italia – ha osservato Bianchi – quando si parla di trasporti si cade spesso in un grande equivoco: il problema diventa subito costruire una nuova infrastruttura, mentre raramente si pone al centro la domanda di mobilità”. Le infrastrutture sono necessarie e così pure il loro aggiornamento. Basti pensare – è un dato fornito da Bianchi – che il 55 per cento della rete ferroviaria italiana corre ancora su binario unico e il 30 per cento di essa, addirittura, non è elettrificata. Ma senza una logica di sistema anche le infrastrutture migliori restano monche. L’esempio più lampante – ha ricordato Bianchi – viene ancora dal trasporto ferroviario, dove a un’operazione importante come l’alta velocità non è corrisposta un’interconnessione adeguata con il resto della rete e gran parte del Sud è rimasta esclusa. Discorsi analoghi si possono fare per la rete viaria e per quella portuale, una carenza ancora più grave per un Paese come il nostro che si allunga nel cuore del Mediterraneo. Persino nel caso degli interporti, i grandi centri integrati per lo scambio merci che vedono l’Italia ai primi posti in Europa (quello di Verona è il numero uno), non si riesce a fare compiutamente sistema ed intere regioni del Mezzogiorno – ha sottolineato Bianchi – ne sono completamente sprovviste.

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