Parlamento Ue: in plenaria minuto di silenzio per Simone Veil. Gli eurodeputati discuteranno di Turchia, migrazioni e “sede unica”

Strasburgo, luglio 1979: Simone Veil, al centro, presiede la prima sessione plenaria del Parlamento europeo eletto a suffragio universale

(Strasburgo) “Una grande figura della nostra epoca, che ha segnato la storia dell’Europa e del Parlamento europeo”: con queste parole Antonio Tajani, presidente dell’Assemblea Ue, ha aperto oggi la plenaria (3-6 luglio) a Strasburgo, commemorando la figura di Simone Veil, primo presidente dell’Europarlamento eletto a suffragio universale nel 1979 e scomparsa il 30 giugno. L’aula in piedi ha ricordato Veil – di origine ebraica, era stata internata nei lager, fu poi più volte ministro in Francia – anche con un minuto di silenzio, mentre è fissata una commemorazione ufficiale, sempre in emiciclo, nella giornata di domani. La sessione plenaria di questa settimana prevede diversi punti importanti all’ordine del giorno: la discussione delle priorità della presidenza di turno estone del Consiglio dei ministri Ue, la ventilata ipotesi di sospensione dei colloqui per l’adesione della Turchia, l’antiterrorismo, i fondi per affrontare le cause della migrazione e quelli per l’accoglienza dei rifugiati, la “sede unica” del Parlamento (attualmente le sedi sono due: quella ufficiale e di forte valenza simbolica a Strasburgo e quella “di lavoro” a Bruxelles).

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