Papa Francesco: messaggio alla Fao, “sempre più ridotti” gli aiuti ai Paesi poveri. Guerre, terrorismo e migrazioni “non sono fatalità”

“La fame e la malnutrizione non sono soltanto fenomeni naturali o strutturali di determinate aree geografiche, ma sono piuttosto la risultante di una più complessa condizione di sottosviluppo, causata dall’inerzia di molti e dall’egoismo di pochi”. È l’analisi contenuta nel messaggio inviato dal Papa alla Fao, in cui Francesco osserva che “le guerre, il terrorismo, gli spostamenti forzati di persone che sempre più impediscono o almeno condizionano fortemente le stesse attività di cooperazione, non sono delle fatalità, ma piuttosto il risultato di scelte precise”. Si tratta, spiega il Papa, di “un meccanismo complesso che colpisce anzitutto le categorie più vulnerabili, non solo escluse dai processi produttivi, ma spesso costrette a lasciare le loro terre alla ricerca di rifugio e speranza di vita”. “Uno sguardo sulla situazione del mondo non fornisce immagini confortanti”, ammette Francesco, secondo il quale “non possiamo rimanere solo preoccupati e forse rassegnati” in questo “momento di evidente difficoltà”. Un esempio per tutti, “i dati relativi agli aiuti verso i Paesi poveri, che appaiono sempre più ridotti, nonostante gli appelli che si susseguono di fronte alle situazioni di crisi sempre più distruttive che si manifestano in diverse aree del pianeta”. “Dobbiamo prendere coscienza che in questi casi la libertà di scelta di ognuno va coniugata con la solidarietà verso tutti, in relazione ai bisogni, attuando in buona fede gli impegni assunti o annunciati”, l’invito del Papa, che annuncia un suo contributo “al programma della Fao per fornire sementi alle famiglie rurali che vivono in aree dove si sono sommati gli effetti dei conflitti e della siccità”. “Questo gesto si aggiunge al lavoro che la Chiesa porta avanti secondo la propria vocazione di stare al fianco dei poveri della terra e di accompagnare il fattivo impegno di tutti in loro favore”, sottolinea Francesco citando l’Agenda per lo sviluppo 2030, che indica “il concetto di sicurezza alimentare come obiettivo non più rinviabile”. “Ma solo uno sforzo di autentica solidarietà sarà capace di eliminare il numero delle persone malnutrite e prive del necessario per vivere”, ribadisce il Papa: “È una sfida molto grande per la Fao e per tutte le Istituzioni della Comunità internazionale. Una sfida in cui anche la Chiesa si sente impegnata in prima fila”.

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