Milano: Fondazione Ambrosianeum, cresce divario tra ricchi e poveri. Chiudono gli artigiani, crescono gli “imprenditori etnici”

Il 36% delle famiglie benestanti lombarde riesce ancora a risparmiare, mentre il 20% di quelle a basso reddito contrae debiti. Inoltre, se il 10% dei nuclei familiari milanesi ha a disposizione il 40% del reddito, un altro 10% è considerato “povero”. È quanto emerge dal Rapporto sulla Città 2017 di Fondazione Ambrosianeum, presentato oggi a Milano. Il dossier, intitolato “Una metropoli per innovare, crescere, sognare” e realizzato da studiosi di diverse università con il contributo di Fondazione Cariplo, indaga i fenomeni innovativi caratteristici di Milano e dell’area metropolitana, prendendo in esame temi come l’economia, le imprese, le nuove tecnologie e il welfare. Secondo il Rapporto, in Lombardia dal 2009 ad oggi hanno chiuso bottega quasi 3.500 artigiani e mille commercianti; 1.700 imprenditori ultra 50enni in Lombardia, per la prima volta, si sono inventati un’impresa. Le aziende creative ambrosiane danno lavoro a 250mila persone, ma non si tratta di un’economia virtuale: il 40% collabora infatti stabilmente con la piccola e media impresa e il 30% con la grande impresa. Ancora: a Milano insistono quasi 10mila imprese manifatturiere del tessile (4 miliardi e mezzo di interscambio), mentre la fascia di imprenditori etnici è composta da 5.000 muratori egiziani, 3.000 ristoratori cinesi e 600 imprese di pulizia sudamericane.

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