Migranti: p. Ripamonti (Centro Astalli), “concentrati a spostare il problema altrove, senza pensare a vite umane”

Il Centro Astalli esprime “preoccupazione e perplessità per l’approccio europeo alle migrazioni che emerge dagli ultimi vertici ufficiali e incontri tra rappresentanti degli Stati membri”. Secondo padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli, “si è molto concentrati a delegare e spostare il problema dei migranti altrove, fuori dall’Unione, senza dare la dovuta importanza e attenzione alle vite delle persone”. Il Centro Astalli chiede nuovamente “vie legali e canali umanitari per coloro che tentato di giungere in Europa” e ritengono “lesivo dei diritti dei migranti pensare di poter realizzare politiche di esternalizzazione e di contenimento, stabilendo accordi con la Libia o con altri Paesi di transito, in cui i migranti di fatto continuerebbero a vivere in condizioni precarie e insicure”. In previsione del Vertice di Tallin il Centro Astalli chiede a istituzioni nazionali e sovranazionali di “coordinare e non limitare le attività di ricerca e salvataggio in mare dei migranti, valorizzando il lavoro delle Ong e potenziando la sinergia con la guardia costiera per mettere in salvo quante più vite possibile”; di “lavorare per un equa distribuzione dei migranti tra i Paesi dell’Unione”; di “attuare adeguati programmi di resettlement, relocation, visti e canali umanitari” e “garantire i ricongiungimenti familiari che consentano ai migranti viaggi e ingressi sicuri in Europa”. “Serve un approccio sostanzialmente diverso al fenomeno migratorio: basta parlare di emergenza a sproposito – conclude Ripamonti -. L’unica vera urgenza è che l’Europa rimetta al centro delle proprie politiche il rispetto dei diritti e della vita di migliaia di migranti che sono costretti a mettersi in viaggio e che cercano legittimamente di arrivare a vivere in contesti pacifici e democratici”.

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