Diocesi: mons. Pompili (Rieti), natalità “in caduta libera”, serve “esame di coscienza”

“Rieti è tra le città più vecchie d’Italia, con un trend demografico in caduta libera, in cui l’unico primato è quello che in essa… si invecchia bene”. Lo ha detto ieri sera monsignor Domenico Pompili, vescovo di Rieti, al termine della processione dei Ceri del giugno antoniano reatino. Il presule ha definito “sterile” la condizione della città, “confermata da numerosi indici: la crisi occupazionale, la fuga dei giovani, l’isolamento dai grandi centri”. “Si diventa fecondi se si vive l’accoglienza”, la proposta del presule per invertire la tendenza, sulla scorta di sant’Antonio: “Accogliere e non rifiutare, aprirsi e non chiudersi, condividere e non accumulare è stata la strada che il Santo ha percorso. Ai suoi tempi, i poveri erano tanti. I ricchi, invece, erano pochi e dominavano su ogni attività economica. L’usura era la forma di sfruttamento più comune di allora, esercitata da uomini senza scrupoli”. “Chi sono oggi gli usurai?”, si è chiesto il presule: “Gli stessi di allora: quelli che come bisce si fanno gli affari propri e si disinteressano della cosa pubblica; quelli che ostentano moderazione, ma poi al dunque non si mettono mai in gioco: quelli sfacciati che ostentano perfino la disonestà se punta al vantaggio proprio”. Di qui la necessità di “un esame di coscienza semplice e concreto: cosa faccio per gli altri? Quanto mi sta a cuore la Città? Che cosa sono pronto a dare perché possa rinascere?”. “Dopo il recente ballottaggio, cui hanno partecipato quasi più candidati che elettori, qualche domanda è pertinente”, ha proseguito il vescovo: “Mentre formuliamo gli auguri al Sindaco della Città, Antonio Cicchetti, non senza aver ringraziato chi lo ha preceduto, una domanda si impone per tutti: come fare perché Rieti possa rinascere e autenticare la sua stessa parola che significa: madre di Roma? Come e non cosa fare. Perché al netto delle idee e dei progetti ciò che fa la differenza resta come siamo. E cioè se pensiamo al futuro dei figli o all’immediato presente”.

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