Cooperazione: don Pittau (Caritas Ales-Terralba), “la povertà si aggredisce dall’interno, con le forze dell’interno”

“Abbiamo maturato l’idea che nella cooperazione internazionale anche noi Chiesa dobbiamo fare un passo indietro. Non possiamo noi decidere dove intervenire, come intervenire, fare progetti, realizzarli noi e lasciando ai locali solo il ruolo di esecutori, di fruitori”. È quanto afferma don Angelo Pittau, direttore della Caritas diocesana di Ales-Terralba, in un intervento pubblicato sul periodico diocesano “Nuovo cammino” a seguito del viaggio effettuato in Ciad per l’attività della Ong “Piccoli progetti possibili”. Secondo don Pittau, “il nostro intervento è assistenziale, non cambia la realtà, umilia”. “La povertà non si aggredisce così”, ammonisce. Anzi, così “la si perpetua, le popolazioni diventano assistite”. Per il direttore della Caritas diocesana, “la povertà si aggredisce dall’interno, con le forze dell’interno”. Per questo, don Pittau è stato in Ciad “per cambiare strategia”. “Il vescovo di Pala – aggiunge – ha condiviso la nostra nuova linea anche se all’inizio dubitava”. “Siamo diventati partner della diocesi di Pala – spiega – e con il parroco di Bongor abbiamo firmato una convenzione con cui passiamo alla diocesi tutto quanto in questi anni abbiamo realizzato e portato avanti”. Come Ong – assicura don Pittau – restiamo in Ciad “come partner della diocesi di Pala, del collegio e dell’Università di Lueaz”. “Un passo indietro per metterci meglio a servizio per lo sviluppo integrale del Ciad. Saranno i ciadiani – conclude – a decidere del loro futuro, ad essere protagonisti: noi a servizio loro e non viceversa”.

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