Ospedale Bambino Gesù: leucemie, trapianto midollo genitori offre stesse possibilità di guarigione di trapianto da genitore

È l’ultima frontiera del trapianto di cellule staminali per i pazienti pediatrici con una leucemia acuta. Una nuova tecnica di manipolazione cellulare messa a punto dai ricercatori dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù e sviluppata con la più grande casistica al mondo nell’ospedale della Santa Sede su bambini affetti da leucemie e tumori del sangue. Anche in assenza di un donatore completamente compatibile, la nuova tecnica rende possibile il trapianto di midollo da uno dei 2 genitori con percentuali di guarigione sovrapponibili a quelle ottenute utilizzando un donatore perfettamente idoneo. I risultati eccezionali di questa sperimentazione – potenzialmente applicabile a centinaia di bambini in Italia e nel mondo – sono stati ora pubblicati sulla rivista scientifica internazionale Blood, giornale leader in campo ematologico e trapiantologico, e rilanciati dalla Società americana di ematologia (Ash). Questa metodologia rivoluzionaria è stata messa a punto dall’équipe di Franco Locatelli, direttore Dipartimento di oncoematologia e medicina trasfusionale al Bambino Gesù. Il trapianto di cellule staminali del sangue rappresenta una terapia salvavita per un elevato numero di pazienti pediatrici affetti da leucemia o da altri tumori del sangue. I risultati del Bambino Gesù dimostrano come il rischio di mortalità da trapianto è straordinariamente basso (nell’ordine del 5%), il rischio di ricaduta di malattia è del 24% e, conseguentemente, la probabilità di cura definitiva per questi bambini è superiore al 70%, un valore sovrapponibile (anzi lievemente migliore) a quello ottenuto nello stesso periodo in pazienti leucemici trapiantati (sempre nell’Ospedale della Santa Sede) da un donatore, familiare o non consanguineo, perfettamente compatibile.

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