Onu e migrazioni: le rimesse degli immigrati sono un vantaggio per i Paesi di accoglienza

(da New York) – “Ammontano a 429 miliardi di dollari le rimesse che gli immigrati in tutto il mondo inviano ai Paesi d’origine: una cifra tre volte superiore agli aiuti ufficiali allo sviluppo, un ammontare più stabile dei capitali privati che ha consentito di sollevare dalla povertà milioni di famiglie”. Così si è espressa Louise Arbor, rappresentante speciale delle Nazioni Unite per le migrazioni internazionali aprendo, il 24 luglio, la quarta delle sei consultazioni tematiche volute dagli Stati membri dell’Onu in vista della redazione del Global Compact, il documento per una migrazione sicura, ordinata e regolare che dovrebbe essere adottato all’unanimità nel 2018. Il titolo di questa sessione speciale si focalizza su “I contributi dei migranti e della diaspora a tutte le dimensioni dello sviluppo sostenibile incluse le rimesse e i benefici guadagnati”. A proposito dei guadagni la Arbor ha voluto sottolineare che l’85% delle entrate degli immigrati rimane nel Paese di accoglienza e, quindi, la migrazione fornisce vantaggi sostanziali anche per i luoghi di destinazione e non solo in termini economici, ma anche come forza lavoro perché va a ricoprire vuoti nelle professioni e nei mestieri. Il rappresentante dell’Onu ha, poi, denunciato “l’eccesivo costo delle transazioni verso i Paesi di destinazione” e individuato tre ostacoli che limitano il beneficio delle migrazioni; primo, le inadeguate politiche pubbliche che non favoriscono l’inclusione; segue l’esclusione dai benefici sociali dei lavoratori con documenti irregolari che perdono, ad esempio, le contribuzioni pensionistiche; ed infine i permessi di lunga permanenza, sempre più difficili da ottenere e bloccati da pastoie burocratiche. “Anche se i vantaggi netti della migrazione superano di gran lunga i propri costi, la percezione pubblica è spesso l’opposto e tale percezione influenza negativamente le buone scelte sulle politiche migratorie”, ha concluso Arbor. Ad Egitto, Eritrea e Pakistan è stata affidata la conduzione dello scambio di ricerche, esperienze, dati statistici al fine di elaborare un documento di lavoro che abbracci tutte le dimensioni della migrazione internazionale e consenta l’approvazione del primo negoziato intergovernativo preparato sotto l’egida delle Nazioni Unite.

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