Ong e migranti: Msf auspica “un vero processo di consultazione che non comprometta azione umanitaria”

Alla riunione indetta ieri dal ministero degli Interni sul Codice di condotta per regolare le attività delle Ong in mare, Medici senza frontiere (Msf) ha confermato la propria volontà di partecipare alla discussione con “un approccio aperto e costruttivo”, e ha sollevato alcune considerazioni e richieste di chiarimento “perché qualunque codice proposto possa concretamente contribuire a salvare vite senza compromettere i principi dell’azione umanitaria”: lo ha precisato Gabriele Eminente, direttore generale di Msf. “Abbiamo colto con favore gli sforzi volti a rafforzare la capacità di ricerca e soccorso (Sar) nel Mediterraneo – ha detto -, ma allo stesso tempo abbiamo espresso preoccupazione per alcuni elementi e ambiguità contenuti nel Codice. Auspichiamo che inizi oggi un vero processo di consultazione e che i punti sollevati durante l’incontro siano presi nella dovuta considerazione, affinché qualunque Codice proposto possa rappresentare il migliore strumento di collaborazione per salvare vite in mare”. Dall’inizio delle proprie attività Msf ha soccorso oltre 69.000 persone, nel rispetto delle leggi nazionali e internazionali e sotto il coordinamento della guardia costiera italiana. Dall’inizio del 2017 già oltre 2.200 vite, le ultime ieri, sono andate perdute nel Mediterraneo centrale.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia

Informativa sulla Privacy