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Migrazioni: Avramopoulos su ricollocamenti profughi, “aiutare l’Italia”. Procedure d’infrazione contro Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria

Bruxelles: il commissario alle migrazioni, Dimitris Avramopoulos (foto SIR/CE)

(Bruxelles) “I risultati conseguiti finora dimostrano chiaramente che, se esiste la volontà politica, il sistema di ricollocazione funziona. Ora c’è bisogno di un ultimo sforzo per realizzare il nostro comune obiettivo di ricollocare entro settembre la maggior parte di tutti i richiedenti asilo ammissibili presenti sul territorio greco e italiano”. Lo afferma Dimitris Avramopoulos, commissario responsabile per la migrazione, commentando i dati odierni su ricollocamenti e reinsediamenti di migranti all’interno dell’Unione. “L’Italia in particolare è soggetta a enormi pressioni, per cui esorto tutti gli Stati membri a intensificare gli sforzi di ricollocazione da questo Paese”. Avramopoulos aggiunge: “L’Ue non lascerà soli i Paesi con una frontiera esterna e la Commissione continuerà ad assicurare il rispetto degli obblighi giuridici assunti in materia di ricollocazione da parte di tutti gli Stati membri”. Infatti la Commissione passa oggi alla fase successiva nelle procedure di infrazione contro Repubblica Ceca, Ungheria e Polonia per “inadempimento dei loro obblighi giuridici in materia di ricollocazione”. Il ritmo delle ricollocazioni “ha continuato a crescere negli ultimi mesi”, afferma la Commissione: “dal novembre 2016 vi sono stati oltre 1.000 trasferimenti al mese e nel giugno 2017 è stato raggiunto un nuovo record con più di 3.000 trasferimenti mensili”. Al 24 luglio il numero totale di ricollocazioni era pari a 24.676 (16.803 dalla Grecia e 7.873 dall’Italia) sui 160mila concordati.

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