Migranti: Vicenza, nell’unità pastorale Riviera un doposcuola 60 richiedenti asilo che vuole costruire ponti

È “un doposcuola che vuole costruire ponti e non muri” quello attivato a Longara e S. Croce Bigolina, parrocchie dell’unità pastorale Riviera nella diocesi di Vicenza. Il settimanale diocesano vicentino “La Voce dei Berici” racconta, nell’ultimo numero, di come la “comunità cristiana ha deciso di continuare sulla strada di un percorso iniziato nel 2013 dal circolo Noi” avviando un doposcuola destinato ai richiedenti asilo ospitati a Longara, una decina, e a S. Croce Bigolina, una cinquantina. L’iniziativa è stata realizzata “insieme alle cooperative presenti sul territorio, in coordinamento con la Caritas diocesana e altre realtà che si occupano dei migranti, con l’aiuto del Comune e della Prefettura”. “Affiancato al corso di italiano di sei ore la settimana, tenuto dalle cooperative”, il doposcuola “non è solo un rafforzamento della lingua, ma anche scambio e introduzione alla cultura, agli usi e alle abitudini del nostro Paese”. I corsi si tengono all’Istituto comprensivo Scamozzi. “Accanto all’apprendimento della lingua e all’accompagnamento nello studio – scrive La Voce dei Berici – per favorire l’integrazione sono state proposte diverse attività pratiche e concrete come tagliare l’erba o ridipingere le inferriate della scuola materna”. È stato anche organizzato un torneo di calcio promosso dalla cooperativa sociale “Alinsieme” e dal circolo Noi.

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