Migranti: 50 raccomandazioni agli operatori per controlli sanitari dallo sbarco ai centri di accoglienza

50 raccomandazioni a tutti gli operatori, dal primo soccorso al momento dello sbarco fino all’accoglienza nei centri, per garantire controlli sanitari uniformi in tutto il territorio ai migranti che arrivano in Italia, tutelando allo stesso tempo la salute pubblica. Sono oltre 60 gli esperti che hanno lavorato per un anno e mezzo alla stesura della linea guida sulla salute dei migranti sbarcati e poi presi in carico dal sistema di accoglienza, oltre 505.000 arrivi via mare nel triennio 2014-2016. Il documento – elaborato da Istituto nazionale migrazioni e povertà, Società italiana di medicina delle migrazioni e Istituto superiore di sanità, per la prima volta in rete – è stato presentato stasera alla Camera dei Deputati. Era prevista la presenza del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che però non ha partecipato perché impegnata nel dibattito sui vaccini. Tra gli obiettivi della linea guida, ha spiegato il direttore generale dell’Istituto nazionale salute migrazioni e povertà (Inmp), Concetta Mirisola, “promuovere l’appropriatezza clinica e organizzativa, evitare gli sprechi e ridimensionare le pratiche difensive che generano allarmismi”. Sono state prese in considerazione le principali malattie infettive e diffusive (tubercolosi, malaria, epatite B e C, HIV, parassitosi, infezioni sessualmente trasmissibili) e alcune patologie cronico-degenerative (diabete, anemie, ipertensione, carcinoma cervice uterina) e considerate alcune condizioni – quali la gravidanza – meritevoli di particolare tutela e in grado di modificare il percorso di accoglienza. Vengono anche date indicazioni sulle vaccinazioni di adulti e bambini, da prevedere come da normativa nazionale. “I Paesi che si preoccupano della salute dei migranti e delle persone più deboli proteggono tutti i cittadini e non è vero che le risorse vengono deviate”, ha precisato il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Walter Ricciardi. Il documento, ha spiegato il presidente della Società italiana di medicina delle migrazioni (Simm), Maurizio Marceca, “serve anche a superare una cattiva comunicazione su questi temi, piena di pregiudizi e stereotipi”. Il suo auspicio è che “il ministero della Salute faccia applicare la linea guida a tutte le Regioni” e che “ci sia un impegno di formazione di tutti gli operatori”: “Speriamo si superi l’approccio emergenziale che non aiuta a pianificare. Bisogna considerare gli arrivi via mare un fenomeno stabile che rimarrà tale”. Per questo il documento offre indicazioni dal momento dello sbarco fino alla presa in carico nei centri di prima e seconda accoglienza, raccomandando che i migranti siano seguiti sul territorio dai medici di base. “La linea guida – ha concluso il direttore generale della prevenzione del ministero della Salute, Raniero Guerra – viene a colmare un vuoto che era presente dal momento in cui si passa dal primo soccorso ai centri”. Dopo le linee guida sulla salute mentale dei migranti è in lavorazione anche un documento specifico sulla Tbc.

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