Medio Oriente: Cappelaere (Unicef), “violenza e conflitti stanno mettendo a rischio la vita e il futuro di quasi 27 milioni di bambini”

“La violenza e i conflitti stanno mettendo a rischio la vita e il futuro di quasi 27 milioni di bambini” in Yemen, in Siria e nei Paesi che ospitano i rifugiati, nello Stato della Palestina, in Iraq, Libia e Sudan. È quanto denuncia Geert Cappelaere, direttore regionale dell’Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa. “Il momento peggiore delle violenze a Mosul può essere terminato – osserva Cappelaere – ma per troppi bambini a Mosul e nella regione, continua una sofferenza estrema”. “Continuano ad essere trovati bambini in stato di shock – spiega – alcuni tra i detriti o nascosti nei tunnel di Mosul. Alcuni bambini hanno perso le loro famiglie mentre fuggivano per salvarsi. Le famiglie sono state costrette ad abbandonare i loro bambini, che ora vivono nella paura, soli”. Inoltre, aggiunge, “molti bambini sono stati costretti a combattere e alcuni a compiere atti di violenza estrema”. Secondo Cappelaere, nella città nord-orientale di Ar-Raqqa, in Siria, “la violenza si è ulteriormente intensificata nelle ultime settimane, con i bambini che vengono ripetutamente attaccati”. “Tra 30mila e 50mila civili – prosegue – continuano ad essere intrappolati nella città, mentre continua una terribile violenza attorno a loro. Le famiglie hanno parlato di condizioni orribili e pericolose, con cecchini, mine e ordigni di guerra inesplosi”. Per il direttore regionale dell’Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa, “questi bambini che sono soli hanno bisogno del nostro supporto per trovare le loro famiglie, essere riuniti e essere accuditi con protezione e assistenza, indipendentemente dall’origine o dall’affiliazione della loro famiglia. Come per qualsiasi altro bambino nel mondo, hanno il diritto di essere salvaguardati, anche attraverso la documentazione legale”. “Ora – conclude Cappelaere – è il momento di agire”. È ancora possibile contribuire alla campagna lanciata da Unicef Italia per aiutare i bambini di Mosul e dell’Iraq.

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