Iraq: card. Barbarin e patriarca caldeo Sako insieme a Mosul liberata. “Popolazioni sfollate, musulmane, cristiane e yazide, tornino ad abitare la città”

Il cardinale di Lione Philippe Barbarin entrerà insieme al patriarca caldeo mons. Louis-Raphael Sako nella Mosul liberata. Da ieri il cardinale francese si trova in viaggio in Iraq. Oggi è stato a Qaraqosh. Al viaggio partecipano anche alcuni diaconi, sacerdoti e altri due vescovi, mons. Marc Stenger, presidente di Pax Christi, e mons. Michel Dubost, vescovo di Evry. “Dopo tanti mesi di sofferenza ed esilio, vogliono far risuonare l’appello affinché la popolazioni sfollate, musulmane, cristiane e yazide, tornino ad abitare la città delle loro origini”, spiega la nota della diocesi di Lione. Nel dicembre 2014, il card. Barbarin aveva già visitato i cristiani che si erano rifugiati a Erbil e aveva donato loro una statua della Madonna di Fourvière destinata a essere collocata a Mosul, il giorno che fosse ritornata libera. Il patriarca invece consegnerà 3.000 confezioni di alimenti “nella città che ha conosciuto tre anni di assedio e di violenza” e in cui le chiese sono state distrutte. Ad attendere il cardinale e il patriarca domani ci saranno solo 5 famiglie cristiane. Tre anni fa, durante il viaggio a Erbil era nato il gemellaggio Lyon-Mossoul, che si estende alle città e ai paesi della piana di Ninive e del Kurdistan. I quattro vescovi, entrando nella chiesa di Al Tahira de Qaraqos si sono inchinati a baciarne la terra. Durante il viaggio saranno anche consegnate quindici statue della Madonna di Lourdes, benedette lo scorso 20 luglio a Erbil.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Mondo

Informativa sulla Privacy