Europa: Jahier (Cese), “ha garantito pace e progresso e ha costruito una convergenza sociale di economie e territori”

“Il processo di unione europea ha garantito la pace, il progresso e ha costruito una convergenza sociale delle economie e dei territori. Una forza di trasformazione straordinaria”. Lo ha affermato questa mattina Luca Jahier, presidente del Gruppo III – Interessi diversi del Comitato economico e sociale Ue (Cese), intervenendo alla giornata conclusiva della Summer School “Acting EurHope. Insieme per ridare speranza e futuro al progetto europeo”, promossa dall’Istituto di diritto internazionale della pace “Giuseppe Toniolo” dell’Azione cattolica italiana in collaborazione con Caritas italiana, Focsiv e Missio. “L’Euro – ha ricordato – non si è imposto per una guerra ma per decisione pacifica e di convergenza degli Stati. Oggi è la seconda valuta mondiale e si è imposto come punto di riferimento della stabilità economica mondiale”. Per Jahier, “l’Europa oggi vive cinque crisi”. “Dal 2009 ad oggi – ha spiegato – vive la crisi che prima è stata finanziaria, poi economica e infine sociale”. Poi “c’è il fenomeno dell’immigrazione, che nelle sue dimensione è una questione gestibile ma è stato trasformato in una ‘bomba’”. Inoltre, c’è “la questione del terrorismo e della sicurezza”. A proposito, Jahier ha notato che “i morti legati agli attentati in Europa negli ultimi 3 anni, da quello del Bataclan in poi, è inferiore al numero di donne uccise in Italia ogni anno”. La quarta crisi è “il caso della Brexit”. Infine “la dinamica di delegittimazione delle istituzioni democratiche e la crisi dei partiti”. “Il voto populista – ha commentato – sta avanzando dappertutto: secondo una rilevazione, nelle ultime elezioni in diversi Stati europei sono stati 56 milioni gli elettori che hanno votato forme di populismo autoritario, un decimo degli abitanti europei”. Jahier ha anche fatto riferimento “all’invecchiamento della società europea e all’industria 4.0, che impattano su welfare e politiche del lavoro”. “Per l’Europa – ha aggiunto – esiste una finestra di straordinarie opportunità nei prossimi 18 mesi”. Si tratta di “fare un’agenda di cose concrete intorno a tre assi: domanda di sicurezze dei cittadini, domanda di futuro e di nuove prospettiva di crescita (economia circolare), ruolo sullo scenario internazionale”. “Sul tavolo delle opportunità – ha aggiunto – ci sono l’Agenda dello sviluppo sostenibile e la leva della cultura, che cambia il volto dei territori e crea ricchezza e lavoro; è un bacino di energia che dovrebbe essere sfruttato”. Jahier ha concluso sottolineando che “c’è bisogno di una battaglia per la difesa delle libertà e dei diritti che non può vederci tornare indietro” così come “c’è bisogno di produrre leadership che sappiano assumersi responsabilità”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa

Informativa sulla Privacy